I cammini quaresimale e sinodale hanno come meta una trasfigurazione personale ed ecclesiale

Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2023.

«L’ascesi quaresimale è un impegno, sempre animato dalla Grazia, per superare le nostre mancanze di fede e le resistenze a seguire Gesù sul cammino della croce. Proprio come ciò di cui aveva bisogno Pietro e gli altri discepoli. Per approfondire la nostra conoscenza del Maestro, per comprendere e accogliere fino in fondo il mistero della salvezza divina, realizzata nel dono totale di sé per amore, bisogna lasciarsi condurre da Lui in disparte e in alto, distaccandosi dalle mediocrità e dalle vanità. Bisogna mettersi in cammino, un cammino in salita, che richiede sforzo, sacrificio e concentrazione, come una escursione in montagna. Questi requisiti sono importanti anche per il cammino sinodale che, come Chiesa, ci siamo impegnati a realizzare».

Come si intuisce da queste parole, nel messaggio per la Quaresima di quest’anno Papa Francesco propone di mettere in relazione l’ascesi quaresimale, simboleggiata dall’episodio evangelico della Trasfigurazione di Cristo, e l’itinerario sinodale. Gesù porta con sé sul monte Tabor Pietro, Giacomo e Giovanni per renderli testimoni di un avvenimento unico. Per i discepoli, questa esperienza non è solitaria, ma condivisa in quanto la fanno assieme tra loro seguendo il Maestro, ovvero allo stesso modo in cui va vissuta la fede e un cammino quaresimale sinodale. Poi, la fatica della salita è ripagata dalla vista di Gesù trasfigurato, splendente nella sua gloria. Anche il processo sinodale può apparire arduo e scoraggiante, ma quello che ci attende alla sua fine è qualcosa di sorprendente, che ci aiuterà a comprendere meglio la volontà di Dio e la nostra missione al suo servizio.

Per realizzare una trasformazione personale ed ecclesiale seguendo gli itinerari quaresimale e sinodale, il Papa propone due sentieri. Il primo è legato all’imperativo che Dio rivolge ai discepoli sul Tabor mentre contemplano Gesù trasfigurato: «Ascoltatelo» (Mt 17,5). La Quaresima, dunque, è tempo di grazia nella misura in cui ci mettiamo in ascolto di Lui che ci parla tramite la liturgia, le letture bibliche, le richieste di coloro che hanno bisogno di aiuto, la voce dei fratelli e delle sorelle nella Chiesa. Il secondo sentiero parte dalle parole di Cristo ai discepoli atterriti per aver udito il Padre: «“Alzatevi e non temete”. Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo» (Mt 17,6-8). In questo tempo quaresimale, occorre capire che non bisogna rifugiarsi in una religiosità fatta di eventi straordinari per paura di affrontare la dura realtà, ma prepararsi a vivere con fede, speranza e amore la passione e la croce per giungere alla Pasqua di risurrezione.

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