Messaggio di Papa Francesco per la XXXVIII Giornata Mondiale della Gioventù.
Messaggio di Papa Francesco per la XXXVIII Giornata Mondiale della Gioventù.
Sarà l’espressione paolina «Lieti nella speranza» (Rm 12,12) ad accompagnare il cammino verso il Giubileo dei giovani del 2025 a Roma, il quale poi continuerà verso la Giornata Mondiale della Gioventù internazionale del 2027 a Seoul meditando sulle parole del profeta Isaia «Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi» (Is 40,31). Lo ha detto Papa Francesco nel messaggio per la trentottesima GMG, che sarà celebrata quest’anno nella solennità di Cristo Re, il 26 novembre. La gioia nella speranza predicata da san Paolo alla comunità di Roma, che in quel periodo era oggetto di persecuzioni, scaturisce dal mistero pasquale di Cristo e dall’incontro con Gesù, che è frutto dell’amore incondizionato di Dio.
In un periodo storico in cui le felicità e i sogni della giovinezza sono schiacciati da paura e depressione causate dalle guerre, dai cambiamenti climatici, dal bullismo, il pontefice si chiede come sperimentare quello di cui parla l’apostolo: «noi possiamo essere parte della risposta di Dio. Noi, creati da Lui a sua immagine e somiglianza, possiamo essere espressione del suo amore che fa nascere la gioia e la speranza anche dove sembra impossibile». Il Sabato santo la speranza era un sentimento lontano dai discepoli, ma in quel giorno la Chiesa commemora la discesa di Cristo negli inferi, luce che scende nel fondo delle nostre tenebre e le vince. E Maria, che sotto la croce dove era inchiodato il figlio era «salda nella speranza contro ogni speranza» (Rm 4,18), non ha lasciato spegnere la fiammella dell’attesa e della certezza della Risurrezione annunciata.
Il messaggio continua dicendo che «Quando la scintilla della speranza è stata accesa in noi, a volte c’è il rischio che venga soffocata dalle preoccupazioni, dalle paure e dalle incombenze della vita quotidiana. Ma una scintilla ha bisogno di aria per continuare a brillare e ravvivarsi in un grande fuoco di speranza. Ed è la dolce brezza dello Spirito Santo ad alimentare la speranza. Noi possiamo collaborare ad alimentarla in diversi modi», come la preghiera e le scelte quotidiane. Ciò significa essere concreti nella vita di tutti i giorni. Il Papa fa una proposta ai giovani: sui social media, dove è più facile condividere cattive notizie, diffondete notizie di speranza.
Così come al buio si accende la torcia dello smartphone per riuscire a vedere, così la luce della speranza che è Cristo illumina la nostra esistenza. Francesco esorta quindi i ragazzi e le ragazze: «Anche uno sguardo illuminato dalla speranza fa apparire le cose in una luce diversa. Vi invito, perciò, ad assumere questo sguardo nella vostra vita quotidiana. Animato dalla speranza divina, il cristiano si trova pieno di una gioia diversa, che viene da dentro. Le sfide e le difficoltà ci sono e ci saranno sempre, ma se siamo dotati di una speranza piena di fede, le affrontiamo sapendo che non hanno l’ultima parola e noi stessi diventiamo una piccola torcia di speranza per gli altri».
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