Le parole di Papa Francesco nella Pasqua di Risurrezione del Signore.
Le parole di Papa Francesco nella Pasqua di Risurrezione del Signore.
Nella veglia pasquale nella Notte Santa, Papa Francesco ha centrato la sua omelia sulla reazione delle donne che alla mattina vanno smarrite e addolorate verso la tomba di Gesù e la trovano vuota, fatto che le fa correre ad annunciare ai discepoli che Cristo è risorto e li attende in Galilea. Per loro si è verificata la Pasqua, che significa passaggio: da un momento in cui si pensa che la gioia dell’incontro con Gesù appartenga al passato e rimangano delusione e sfiducia in un presente senza speranza, a uno in cui ci si apre con gioia alla missione dell’annuncio e si evade dalla paura per camminare verso il futuro.
«Ecco allora che cosa fa la Pasqua del Signore: ci spinge ad andare avanti, a uscire dal senso di sconfitta, a rotolare via la pietra dei sepolcri in cui spesso confiniamo la speranza, a guardare con fiducia al futuro, perché Cristo è risorto e ha cambiato la direzione della storia; ma, per fare questo, la Pasqua del Signore ci riporta al nostro passato di grazia, ci fa riandare in Galilea, là dov’è iniziata la nostra storia d’amore con Gesù, dove è stata la prima chiamata. Ci chiede, cioè, di rivivere quel momento, quella situazione, quell’esperienza in cui abbiamo incontrato il Signore, abbiamo sperimentato il suo amore e abbiamo ricevuto uno sguardo nuovo e luminoso su noi stessi, sulla realtà, sul mistero della vita».
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Dopo la messa del giorno nella domenica di Pasqua, il Papa ha impartito la benedizione Urbi et Orbi, nella quale ha ribadito il significato per l’umanità del “passaggio” pasquale: con la Risurrezione, si è passati dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia, dalla paura alla fiducia, dalla desolazione alla comunione. Per ciascuno di noi, in particolare per chi attraversa un periodo di prova e fatica, Gesù ha aperto un ponte verso la vita. Il nostro cammino può accelerare e diventare corsa come è successo per le donne alla scoperta della tomba vuota e per i discepoli sulla via di Emmaus, perché l’umanità vede il senso del suo destino.
«Affrettiamoci anche noi a crescere in un cammino di fiducia reciproca: fiducia tra le persone, tra i popoli e le nazioni. Lasciamoci sorprendere dal lieto annuncio della Pasqua, dalla luce che illumina le tenebre e le oscurità in cui troppe volte il mondo si trova avvolto. Affrettiamoci a superare i conflitti e le divisioni e ad aprire i nostri cuori a chi ha più bisogno. Affrettiamoci a percorrere sentieri di pace e di fraternità. Gioiamo per i segni concreti di speranza che ci giungono da tanti Paesi, a partire da quelli che offrono assistenza e accoglienza a quanti fuggono dalla guerra e dalla povertà».
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