Omelia di Papa Francesco per la messa nella Domenica della Parola di Dio.
Omelia di Papa Francesco per la messa nella Domenica della Parola di Dio.
A causa del ripresentarsi della sciatalgia, Papa Francesco non ha potuto celebrare la messa nella Domenica della Parola di Dio (III domenica del tempo ordinario) ed è stato sostituito da mons. Rino Fisichella, che ha letto la sua omelia su che cosa dice e a chi parla Gesù annunciando che il Regno di Dio è vicino (Mc 1,15). Cristo predica che il Padre non è lontano su nei cieli, ma vicino a noi sulla terra. Il tempo della distanza è finito quando in Gesù si è fatto uomo. Questo messaggio non può che essere la costante della vita e dell’annuncio cristiano.
«La Parola di Dio ci permette di toccare con mano questa vicinanza […]. È l’antidoto alla paura di restare soli di fronte alla vita. Il Signore, infatti, attraverso la sua Parola con-sola, cioè sta con chi è solo. […] La Parola di Dio infonde questa pace, ma non lascia in pace. È Parola di consolazione, ma anche di conversione. […] Perché con la sua vicinanza è finito il tempo in cui si prendono le distanze da Dio e dagli altri, è finito il tempo in cui ciascuno pensa a sé e va avanti per conto proprio. […] In questo senso, chi frequenta la Parola di Dio riceve dei salutari ribaltamenti esistenziali: scopre che la vita non è il tempo per guardarsi dagli altri e proteggere sé stessi, ma l’occasione per andare incontro agli altri nel nome del Dio vicino.»
Gesù si rivolge prima di tutto a dei semplici pescatori della Galilea, che vivevano nel luogo più lontano dalla purezza religiosa di Gerusalemme. Non inizia dunque dal centro, ma dalla periferia, e lo fa per dire anche a noi che nessuno è ai margini del cuore di Dio: tutti possono ricevere la sua Parola e incontrarlo di persona. Infatti, Egli non fa come Giovanni che accoglieva la gente nel deserto, dove si recavano solo quelli che potevano lasciare i luoghi in cui vivevano. Gesù va dove c’è la vita quotidiana e ordinaria e parla quando senza orari e tempi stabiliti, come quando passa lungo il mare e si rivolge a dei pescatori mentre gettano le reti. La Parola di Dio acquisisce così una forza universale.
«La Parola ha anche una forza particolare, incide cioè su ciascuno in modo diretto, personale. I discepoli non dimenticheranno mai le parole ascoltate quel giorno sulle rive del lago […]. Gesù dice loro: “Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini”. Non li attira con discorsi alti e inarrivabili, ma parla alle loro vite: a dei pescatori di pesci dice che saranno pescatori di uomini. […] Trafitti da questa frase, scopriranno passo dopo passo che vivere pescando pesci era poca cosa, ma che prendere il largo sulla Parola di Gesù è il segreto della gioia.»
L’omelia di Papa Francesco si chiude con la richiesta di portare il Vangelo sempre con noi e di metterlo in un luogo in casa dove possiamo aprirlo quotidianamente, magari all’inizio e alla fine della giornata. In quest’anno liturgico, il pontefice consiglia di leggere quello di Marco, il più semplice e breve, anche da soli, un piccolo passo ogni giorno, per sentire il Signore vicino e un’infusione di coraggio nella vita quotidiana.
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