Omelia di Papa Francesco alla messa per il decimo Incontro mondiale delle famiglie.
Omelia di Papa Francesco alla messa per il decimo Incontro mondiale delle famiglie.
«Tutti voi coniugi, formando la vostra famiglia, con la grazia di Cristo avete fatto questa scelta coraggiosa: non usare la libertà per voi stessi, ma per amare le persone che Dio vi ha messo accanto. Invece di vivere come isole, vi siete messi a servizio gli uni degli altri. Così si vive la libertà in famiglia! Non ci sono pianeti o satelliti che viaggiano ognuno per la sua propria orbita. La famiglia è il luogo dell’incontro, della condivisione, dell’uscire da sé stessi per accogliere l’altro e stargli vicino. È il primo luogo dove si impara ad amare».
Alla messa per il decimo Incontro mondiale delle famiglie che si è celebrata sabato, Papa Francesco si è rivolto così ai presenti in piazza San Pietro, dopo aver detto che la libertà è uno dei beni più ricercati dall’uomo moderno e tutti desiderano vivere senza quei condizionamenti con cui nasciamo. Eppure, tante persone mancano della libertà più grande, quella interiore, e sono limitate dall’egoismo e dall’individualismo. Ma da questa schiavitù Cristo ci ha liberati a prezzo del suo sangue, affinché mediante l’amore ci mettessimo a servizio gli uni degli altri. Questa è la bellezza della famiglia basata sullo spirito di servizio.
Un argomento affrontato dal pontefice nella sua omelia è il rapporto tra le generazioni. I genitori spesso temono che i figli non siano in grado di orientarsi nella complessa società di oggi, dove tutto sembra confuso e precario tanto da far smarrire loro la strada. Questa paura rende alcuni di essi ansiosi o iperprotettivi, rischiando persino di bloccare il desiderio di mettere al mondo nuove vite. Pensando al rapporto tra Elia ed Eliseo, il vecchio profeta, in un momento di crisi e di paura per il futuro, riceve da Dio il comando di ungere il giovane come suo successore nella sua missione, capendo che il mondo non finisce con lui e che si deve fidare del futuro. Anche i padri e le madri devono avere fiducia nei propri figli, trasmettendo loro la passione per la vita e non preservandoli da ogni rischio e sofferenza. È così che Eliseo diventa adulto, avendo la possibilità di seguire la propria vocazione. Continua il Papa:
«Per un educatore, il modo migliore di aiutare un altro a seguire la sua vocazione è di abbracciare con amore fedele la propria. […] Non c’è cosa più incoraggiante per i figli che vedere i propri genitori vivere il matrimonio e la famiglia come una missione, con fedeltà e pazienza, nonostante le difficoltà, i momenti tristi e le prove. […] Quando Gesù chiama, anche al matrimonio e alla famiglia, chiede di guardare avanti e sempre ci precede nel cammino, sempre ci precede nell’amore e nel servizio. Chi lo segue non rimane deluso!».
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