Omelia di Papa Francesco alla veglia ecumenica di preghiera.
Omelia di Papa Francesco alla veglia ecumenica di preghiera.
«Quanto più i cristiani sono vicini a Cristo, tanto più sono vicini tra loro», ha affermato Papa Francesco durante la veglia ecumenica di preghiera che si è tenuta ieri alla presenza dei partecipanti alla seconda sessione della sedicesima Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi. Nel piazzale dei Protomartiri Romani in Vaticano, Papa Francesco ha affermato nella sua omelia che proprio i primi martiri, sul cui sangue è stata edificata la Chiesa, possono «rafforzare la nostra certezza che, avvicinandoci a Cristo, ci avviciniamo gli uni agli altri, sostenuti dalla preghiera di tutti i santi delle nostre Chiese, già perfettamente uniti dalla loro partecipazione al Mistero pasquale».
Questo appuntamento di preghiera è avvenuto nell’anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, che «ha segnato l’ingresso ufficiale della Chiesa cattolica nel movimento ecumenico». Il Papa ha dunque affermato che «unità dei cristiani e sinodalità sono collegate», perché se il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta, esso va percorso con tutti i cristiani. L’esperienza sinodale ci aiuta dunque a scoprire alcuni aspetti del dono dell’unità.
Innanzitutto, l’unità è una grazia, nella quale «il vero protagonista non siamo noi, ma lo Spirito Santo che ci guida verso una maggiore comunione». Dobbiamo riceverla senza poterne prevedere esattamente tempi e modi, facendo come il Vangelo ci racconta che pregò Gesù: “alzò gli occhi al cielo”, perché essa è frutto del Cielo, non della Terra. Poi, l’unità è un cammino, che «cresce nel servizio reciproco, nel dialogo della vita, nella collaborazione di tutti i cristiani». Questo movimento va quindi perseguito secondo lo Spirito, “al ritmo di Dio”, come i pellegrini di Emmaus accompagnati da Gesù risorto.
Un terzo insegnamento, continua Francesco, è che l’unità è armonia. Non è uniformità o frutto di compromessi ed equilibrismi, ma consonanza «nella diversità dei carismi suscitati dallo Spirito per l’edificazione di tutti i cristiani». Infine, l’unità è per la missione, per una testimonianza fatta con gli altri e non lontana gli uni dagli altri, o peggio ancora gli uni contro gli altri. «Che tutti siano una cosa sola […] perché il mondo creda» (Gv 17,21): la divisione tra cristiani è uno scandalo, perché non permette di dare insieme testimonianza di Cristo. «Questo Sinodo è un’opportunità per fare meglio».
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