Omelia di Papa Francesco alla messa per la comunità cattolica filippina nella terza Domenica di Avvento.
Omelia di Papa Francesco alla messa per la comunità cattolica filippina nella terza Domenica di Avvento.
«Anche quest’anno ci apprestiamo a celebrare il mistero dell’Incarnazione, dell’Emmanuele, il “Dio con noi” che opera prodigi a favore del suo popolo, in particolare dei più piccoli e fragili. Tali prodigi sono i segni della presenza del suo Regno. E siccome gli abitanti delle periferie esistenziali continuano ad essere ancora molti, dobbiamo chiedere al Signore di rinnovare il miracolo del Natale ogni anno, offrendo noi stessi come strumenti del suo amore misericordioso verso gli ultimi. Per prepararci adeguatamente a questa nuova effusione di grazia, la Chiesa ci offre il tempo di Avvento, nel quale siamo chiamati a risvegliare nei cuori l’attesa e a intensificare la nostra preghiera.»
Nell’omelia della messa per la comunità cattolica filippina nella terza Domenica di Avvento, Papa Francesco ricorda come la salvezza viene offerta dal Signore a tutti, ma con una tenerezza speciale ai più vulnerabili, più fragili, più poveri del suo popolo. Sono gli oppressi, gli affamati, i prigionieri, i forestieri, gli orfani e le vedove, ovvero quelli che ancora oggi sono gli abitanti delle periferie esistenziali. Per loro l’amore salvifico di Dio si farà tangibile con la liberazione dal male e un annuncio di misericordia e di pace, non con trionfi militari o condanne.
Riferendosi ai cattolici filippini, il pontefice ricorda la novena in preparazione al Natale chiamata Simbang-Gabi (Messa della notte), durante la quale per nove giorni i fedeli si ritrovano all’alba nelle loro parrocchie per una speciale celebrazione eucaristica. Attraverso questa pratica, essi si impegnano a rimanere costanti fino alla venuta definitiva del Signore manifestando l’amore e la tenerezza di Dio verso tutti, specialmente verso gli ultimi.
«La vostra fede sia lievito nelle comunità parrocchiali alle quali appartenete oggi. Vi incoraggio a moltiplicare le opportunità di incontro per condividere la vostra ricchezza culturale e spirituale, lasciandovi nello stesso tempo arricchire dalle esperienze altrui. Siamo tutti invitati a costruire assieme quella comunione nella diversità che costituisce un tratto distintivo del Regno di Dio, inaugurato da Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo. Siamo tutti chiamati a praticare assieme la carità verso gli abitanti delle periferie esistenziali, mettendo a servizio i nostri doni diversi, così da rinnovare i segni della presenza del Regno. Siamo tutti chiamati ad annunciare assieme il Vangelo, la Buona Novella di salvezza, in tutte le lingue, così da raggiungere più persone possibile.»
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