Discorso di Papa Francesco alla sessione plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze.
Discorso di Papa Francesco alla sessione plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze.
Nel discorso di sabato ai partecipanti alla sessione plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze, che ha avuto come tema “Scienza di base per lo sviluppo umano, la pace e la salute planetaria”, Papa Francesco si è interrogato sul perché i papi, a partire dal 1603, hanno voluto avere un istituto scientifico come questo, probabilmente un unicum tra le religioni. Lasciando da parte le importanti ricostruzioni storiche, ha dato questa risposta:
«mi piace interpretare oggi questa scelta nell’orizzonte dell’amore e della cura per la casa comune in cui Dio ci ha posto a vivere. La Chiesa condivide e promuove la passione per la ricerca scientifica come espressione dell’amore per la verità, per la conoscenza del mondo, del macrocosmo e del microcosmo, della vita nella stupenda sinfonia delle sue forme. San Tommaso afferma che «fine di tutto l’universo è la verità» (Summa c.G., I, 1). Noi siamo parte di questo universo, e lo siamo con una responsabilità unica, che ci deriva dal fatto che di fronte alla realtà siamo capaci di meraviglia e ci domandiamo “perché?”. Dunque, alla base c’è quest’attitudine contemplativa; e, complementare ad essa, c’è il compito di custodire il creato».
Infatti, ha continuato il pontefice, la scienza di base ci offre tante nuove conoscenze sulla Terra, sull’universo e sul posto dell’essere umano in esso e man mano che le conquiste scientifiche accrescono il nostro stupore per la bellezza e la complessità della natura si avverte sempre più la necessità di studi interdisciplinari, legati alla riflessione filosofica e teologica, che portino a nuove sintesi. Inoltre, mantenere l’obiettivo di connettere l’astronomia, la fisica, la matematica, la biochimica, le scienze del clima con la risoluzione delle sfide attuali è un modo per essere al servizio dello sviluppo umano, della pace e della salute del pianeta. Gli studi di questo secolo devono essere dunque sempre più orientati dalle esigenze di fraternità e giustizia e i loro risultati positivi dipenderanno, in larga misura, dalla capacità degli scienziati di cercare la verità e applicare le scoperte di pari passo con la ricerca di ciò che è giusto, buono e bello. Infine, dopo aver affermato che oggi la Terza guerra mondiale “a pezzi” è forse ormai “totale”, il Papa ha detto:
«Rifiutando alcune ricerche, inevitabilmente destinate, in circostanze storiche concrete, a fini di morte, gli scienziati di tutto il mondo possono unirsi in una comune disponibilità a disarmare la scienza e formare una forza per la pace. Nel nome di Dio, che ha creato tutti gli esseri umani per un comune destino di felicità, siamo chiamati oggi a testimoniare la nostra essenza fraterna di libertà, giustizia, dialogo, incontro reciproco, amore e pace, evitando di alimentare odio, risentimento, divisione, violenza e guerra. Nel nome di Dio che ci ha donato il pianeta per salvaguardarlo e svilupparlo, oggi siamo chiamati alla conversione ecologica per salvare la casa comune e la nostra vita insieme a quella delle generazioni future, invece di aumentare le disuguaglianze, lo sfruttamento e la distruzione».
Associazione Rete Sicomoro | direttore Enrico Albertini
Via Fusara 8, 37139 Verona | P.IVA e C.F. 03856790237
Telefono 351 7417656 | E-mail info@retesicomoro.it
Privacy policy | © 2024 Rete Sicomoro