Postfazione di Papa Francesco al libro “La tessitura del mondo”.
Postfazione di Papa Francesco al libro “La tessitura del mondo”.
«Le storie che raccontiamo e ri-raccontiamo e che tramandiamo gli uni agli altri sono tende sotto le quali riunirsi, vessilli da seguire in battaglia, funi indistruttibili per collegare i vivi e i morti, e l’intreccio di queste vaste trame attraverso i secoli e le culture ci lega fortemente gli uni agli altri e alla storia, guidandoci attraverso le generazioni».
Inizia con una citazione da un commento di Donna Tartt, vincitrice del Pulitzer per la narrativa (uno dei premi letterari più importanti al mondo), la postfazione di Papa Francesco al libro La tessitura del mondo. Dialogo a più voci i con grandi protagonisti della cultura sul racconto come via di salvezza, curato da Andrea Monda e contenente testi di diversi autori sul tema. Il punto centrato da questa riflessione, focalizzata sul simbolo del tessuto, è che il racconto connette tutto e tutti, presente e passato, e permette di aprirsi al futuro con sentimenti di fiducia e speranza. Siccome il pontefice ha scritto la conclusione del volume, egli cita anche Il signore degli anelli di J. R. R. Tolkien, quando nel finale il protagonista Frodo dice «i racconti non finiscono mai».
La postfazione è centrata su tre temi che emergono dalla raccolta: il raccontare storie come tessere, il mistero e la compassione. Il primo indica che il racconto lancia un messaggio, che poi viene condiviso dalle persone che si lasciano interpellare da esso e poi lo arricchiscono con il loro contributo. A sua volta l’autore del messaggio, leggendo le osservazioni, può rilanciare una nuova riflessione che è più ricca di quella iniziale grazie al contributo di tutti, innescando un dialogo continuo in un intreccio che lega gli uni agli altri e prosegue attraverso le generazioni.
Il mistero, poi, apre al trascendente verso una dimensione inconfondibilmente spirituale. Esso può essere visto come senso del limite, ma anche come mezzo che interviene nel momento dell’ispirazione poetica. Così, la narrazione si sviluppa in mondi che sorvolano l’essere umano, catturando un respiro superiore, divino, che, scendendo sulla terra tramite le parole, cambia il modo di pensare e vedere la vita. Infine, Il terzo aspetto è la compassione, che in ogni esperienza di scrittura e di lettura porta a una trasformazione, sia personale che comunitaria. Essa è una delle tre caratteristiche dello stile di Dio, insieme alla vicinanza e alla tenerezza. È dunque una forza potente, che grazie al racconto può diventare lievito di trasformazione per la società.
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