La prefazione di Papa Francesco al libro “Più leadership femminile per un mondo migliore”.
La prefazione di Papa Francesco al libro “Più leadership femminile per un mondo migliore”.
«Non si può perseguire un mondo migliore, più giusto, inclusivo e integralmente sostenibile senza l’apporto delle donne. Ecco allora che dobbiamo lavorare, tutti insieme, per aprire opportunità uguali per uomini e donne, in ogni contesto per perseguire una stabile e duratura situazione di parità nella diversità perché la strada dell’affermazione femminile è recente, travagliata e, purtroppo non definitiva. Si può facilmente tornare indietro».
Lo ha scritto Papa Francesco nella prefazione al libro Più leadership femminile per un mondo migliore. Il prendersi cura come motore per la nostra casa comune a cura di Anna Maria Tarantola, risultato di una ricerca multidisciplinare promossa da Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice e Strategic Alliance of Catholic Research Universities nella quale gli autori, residenti in otto Paesi, hanno messo in evidenzia le difficoltà che le donne ancora incontrano a raggiungere ruoli apicali nel mondo del lavoro nonostante i vantaggi connessi a una loro maggiore valorizzazione negli ambiti dell’economia, della politica e della società. Il pontefice afferma che anche la Chiesa deve fare propria questa consapevolezza e andare molto al di là dal considerare il ruolo femminile solo in modo funzionale. Infatti, dice, a differenza degli uomini le donne portano quell’armonia che ci insegna ad amare con tenerezza e che fa del mondo una cosa bella, fondamentale per combattere le ingiustizie, l’avidità che danneggia le persone e l’ambiente, le guerre ingiuste.
«La pace, allora, nasce dalle donne, sorge e si riaccende dalla tenerezza delle madri. Così il sogno della pace diventa realtà quando si guarda alle donne. È mio pensiero che […] la parità vada raggiunta nella diversità. Non parità perché le donne assumono i comportamenti maschili, ma parità perché le porte del campo di gioco sono aperte a tutti i giocatori, senza differenze di sesso (e anche di colore, di religione, di cultura…). […] È bello pensare a un mondo in cui tutti vivono in armonia e tutti possono vedere riconosciuti i propri talenti e contribuire alla realizzazione di un mondo migliore».
È giusto, dunque, che le donne possano esprimere le loro capacità in ogni ambito, non solo in quello familiare, ed essere remunerate in modo uguale agli uomini a parità di ruolo, impegno e responsabilità. Per questo bisogna partire, continua il Papa, curando la piaga aperta della violenza sulle donne, frutto di una cultura di sopraffazione patriarcale e maschilista. Proprio la capacità di cura è una caratteristica femminile che si deve poter esprimere anche al di fuori della famiglia, ovvero in politica, in economia e sul lavoro. Ma essa va coltivata da tutti, anche dagli uomini.
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