Omelia di Papa Francesco, in visita a una parrocchia romana, sull’ipocrisia e il chiacchiericcio.
Omelia di Papa Francesco, in visita a una parrocchia romana, sull’ipocrisia e il chiacchiericcio.
“Il chiacchiericcio non finisce nel chiacchiericcio; il chiacchiericcio va oltre, semina discordia, semina inimicizia, semina il male. Sentite questo, non esagero: con la lingua incominciano le guerre. Tu, sparlando degli altri, incominci una guerra. Un passo verso la guerra, una distruzione. Perché è lo stesso distruggere l’altro con la lingua e con una bomba atomica, è lo stesso. Tu distruggi. E la lingua ha il potere di distruggere come una bomba atomica. È potentissima. […] Con gli insulti, con lo sparlare degli altri incominciano tante guerre: guerre domestiche – si incomincia a gridare –, guerre nel quartiere, sul posto di lavoro, nella scuola, nella parrocchia… Per questo Gesù dice: «Prima di sparlare degli altri, prendi uno specchio e guarda te stesso; guarda i tuoi difetti e vergognati di averne. E così diventerai muto sui difetti degli altri».”
Papa Francesco, nell’omelia pronunciata durante la visita di ieri alla parrocchia romana di San Crispino da Viterbo a Labaro, si è soffermato sull’ipocrisia e la tendenza a criticare gli altri senza prima guardare i propri limiti e difetti. È una pratica maligna che si è abituati a seguire un po’ per l’inerzia data da un atteggiamento egoistico. Gesù dava degli ipocriti ai farisei, ai dottori della legge che dicevano una cosa e ne facevano un’altra, e consiglia: «È più bello che tu guardi i tuoi difetti e lasci vivere in pace gli altri. Non metterti nella vita altrui: guarda i tuoi».
Meglio parlare chiaro e diretto, non alle spalle, facendosi anche aiutare, se non si sortiscono gli effetti sperati, da chi può porre rimedio a questo comportamento. E il Papa, in vista della ormai prossima Quaresima, fornisce degli spunti di riflessione personale, ricordando che la voglia di criticare può essere fermata con la preghiera, per sé e per l’altro, e il silenzio quando si sente il desiderio di sparlare.
“Come io mi comporto con la gente? Come è il mio cuore davanti alla gente? Sono un’ipocrita, che faccio un sorriso e poi da dietro critico e distruggo con la mia lingua? E se noi alla fine della Quaresima saremo stati capaci di correggere un po’ questo, e non andare sempre criticando gli altri da dietro, vi assicuro che la Risurrezione di Gesù si vedrà più bella, più grande tra noi.”
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