Cristo ci conferisce il potere di amare, nel suo nome, come ha amato Lui

Le parole di Papa Francesco nel viaggio apostolico nel Regno del Bahrein.

Continuando il viaggio apostolico nel Regno del Bahrain, sabato Papa Francesco ha celebrato la messa presso il Bahrain National Stadium ad Awali e nell’omelia ha voluto riflettere sulle parole “amare sempre” e “amare tutti”. Innanzitutto, Gesù ci invita a restare sempre nel suo amore, a coltivarlo e praticarlo concretamente qualunque sia la situazione che viviamo. In un mondo in cui ci si scontra con l’odio e la violenza, per fare ciò serve il coraggio di rischiare in qualcosa che sembra apparentemente perdente, ma in realtà spezza le catene del male. Poi, l’impegno nell’amore non va confinato nell’ambito ristretto di coloro da cui lo riceviamo a nostra volta (familiari, amici, compagni), va dilatato a chi, straniero e diverso, si avvicina a noi. Solo così il nostro mondo può diventare un’immagine viva di convivialità delle diversità, ricordandoci sempre che «il potere di Gesù è l’amore e Gesù ci dà il potere di amare così, in un modo che a noi pare sovraumano».

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Nel pomeriggio il pontefice si è recato alla Scuola del Sacro Cuore, dove ha incontrato i giovani e ha rivolto loro «tre piccoli inviti» di incoraggiamento: abbracciare la cultura della cura, ovvero coltivare costantemente un atteggiamento interiore di empatia, uno sguardo attento che ci porta fuori da noi stessi, una presenza gentile che vince l’indifferenza e ci spinge a interessarci degli altri; seminare fraternità, superando i pregiudizi e gli steccati ideologici nei confronti degli altri per diventare raccoglitori di futuro; fare delle scelte, perché non esiste una vita senza sfide da affrontare e, di conseguenza, occorre mettersi in gioco, basandosi non solo sull’istinto ma allenando la capacità di scegliere la giusta direzione. Ricordando l’importanza di non agire mai da soli, il Papa ha consigliato ai giovani: «cercate sempre, prima dei suggerimenti in internet, dei buoni consiglieri nella vita, persone sagge e affidabili che possano orientarvi, aiutarvi».

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Ieri mattina, Papa Francesco si è spostato a Manama per partecipare all’incontro di preghiera e l’angelus con i vescovi, i sacerdoti, i consacrati, i seminaristi e gli operatori pastorali presso la chiesa del Sacro Cuore, l’ultimo appuntamento prima di congedarsi per il ritorno. Nel suo discorso, si è soffermato su tre grandi doni che lo Spirito Santo ci consegna e ci chiede di vivere: la gioia, ovvero la certezza di non essere mai soli nel cammino della vita, un sentimento che va, oltre che conservato, moltiplicato donandolo; l’unità, perché i figli di Dio sono anche fratelli e sorelle e perché, per essere credibili nel dialogo con gli altri, occorre vivere la fraternità; la profezia, in quanto tutti i battezzati hanno ricevuto lo Spirito e tutti sono dunque profeti, che non possono far finta di non vedere le opere del male e devono sporcarsi le mani per dare testimonianza del Vangelo.

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