Le parole di Papa Francesco nel viaggio apostolico in Sud Sudan (primo e secondo giorno).
Le parole di Papa Francesco nel viaggio apostolico in Sud Sudan (primo e secondo giorno).
Venerdì mattina Papa Francesco ha lasciato la Repubblica Democratica del Congo per recarsi in Sud Sudan, dove ha iniziato il pellegrinaggio ecumenico di pace insieme all’arcivescovo di Canterbury e al moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia. Arrivato a Giuba nel pomeriggio, nel palazzo presidenziale ha incontrato prima il presidente e i vicepresidenti della Repubblica, poi tutte le autorità, rappresentanti della società civile e il corpo diplomatico. Nel discorso pronunciato nell’occasione, ha affermato che è venuto per accompagnarli nel cammino di pace, tortuoso ma non più rimandabile. Servendo la comunità e privilegiando l’incontro, ha continuato facendo paragoni con le caratteristiche del fiume Nilo, «Voi siete chiamati a rigenerare la vita sociale, come fonti limpide di prosperità e di pace, perché di questo hanno bisogno i figli del Sud Sudan: hanno bisogno di padri, non di padroni; di passi stabili di sviluppo, non di continue cadute».
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Sabato mattina, prima di fermarsi privatamente con i membri della Compagnia di Gesù presso la Nunziatura apostolica, nella cattedrale di Santa Teresa il Papa ha incontrato i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, le consacrate e i seminaristi. Nel suo discorso ha ripreso la metafora del Nilo, ma secondo una prospettiva biblica riferendosi alla storia di Mosè. Il pontefice si è soffermato su due atteggiamenti del profeta “salvato dalle acque”, fondamentali per preti, religiosi e religiose: la docilità all’iniziativa di Dio, scelta dopo aver provato a combattere le ingiustizie da solo, e l’intercessione per gli uomini e le donne, scendendo tra il suo popolo per liberarlo dopo aver fatto esperienza di un Dio compassionevole. Ai pastori è dunque chiesto di avvicinarsi al Signore con stupore e umiltà e di camminare insieme in mezzo alle sofferenze e alla sete di amore di fratelli e sorelle.
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Nel pomeriggio, Papa Francesco ha avuto un incontro nella Freedom Hall con gli sfollati interni a causa dei conflitti in corso e delle inondazioni. In luoghi come questo, ha detto, non c’è futuro per i giovani e le donne non hanno l’opportunità di trasformare il Paese, ma non si può smarrire la speranza: «siete voi il seme di un nuovo Sud Sudan, il seme per una crescita fertile e rigogliosa del Paese. Siete voi, di tutte le diverse etnie, voi che avete patito e state soffrendo, ma che non volete rispondere al male con altro male. Voi, che fin d’ora scegliete la fraternità e il perdono, state coltivando un domani migliore. Un domani che nasce oggi, lì dove siete, dalla capacità di collaborare, di tessere trame di comunione e percorsi di riconciliazione con chi, diverso da voi per etnia e provenienza, vi vive accanto».
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