Il Papa ritorna a essere patriarca d’Occidente

Nell’Annuario pontificio di quest’anno è tornato il titolo papale che era stato tolto nel 2006 da Benedetto XVI.

L’Annuario pontificio presenta di consueto i titoli attribuiti al papa, che nell’ultima ventina d’anni sono stati: vicario di Gesù Cristo, successore del principe degli apostoli, sommo pontefice della Chiesa universale, primate d’Italia, arcivescovo e metropolita della provincia romana, sovrano dello Stato della Città del Vaticano, servo dei servi di Dio. Nell’edizione del 2024 è tornato “patriarca d’Occidente”, che dal 2006 era scomparso per volontà di Benedetto XVI. All’epoca, ricorda AsiaNews, il Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, presieduto dal cardinale Walter Kasper, aveva emanato un comunicato per chiarire questa soppressione.

Nel documento viene richiamata la situazione storica degli antichi patriarcati orientali fissati dai concili di Costantinopoli (381) e Calcedonia (451) – ovvero Alessandria, Antiochia, Costantinopoli e Gerusalemme –, ai quali venne aggiunto quello di Roma per i territori occidentali. Gli storici parlano infatti di pentarchia: le cinque sedi avevano un loro specifico rilievo caratterizzato da diversi accenti spirituali, ma erano unite nella tradizione apostolica e dalla responsabilità condivisa sull’ortodossia della fede e sul governo della Chiesa universale. Il titolo di patriarca d’Occidente fu usato nell’anno 642 da Papa Teodoro I, ma non nel IV Concilio di Costantinopoli (869–70), nel IV Concilio del Laterano (1215) e nel Concilio di Firenze (1439) dove il pontefice romano veniva comunque indicato come il primo tra i patriarchi.

Il comunicato sottolinea che il suo uso è stato poi raro (a parte tra il XVI e XVII secolo quando i titoli papali si moltiplicarono) e con un significato poco chiaro; nell’Annuario pontificio il titolo apparve per la prima volta nel 1863. Ma il riferimento territoriale all’Occidente, che già non era definito all’inizio, lo è ancora meno nell’età contemporanea, visto che da un punto di vista culturale la Chiesa latina si estende, oltre all’Europa occidentale, dall’America fino all’Australia. Quindi, il titolo «nell’evolversi della storia diventava obsoleto e praticamente non più utilizzabile. Appare dunque privo di senso insistere a trascinarselo dietro».

Questa scelta era stata fatta, si legge, come «rinuncia ad una pretesa […] che potrebbe essere di giovamento al dialogo ecumenico». Evidentemente, Papa Francesco la pensa diversamente. Forse, ripristinando il titolo di patriarca d’Occidente vuole insistere sull’importanza della sinodalità ecumenica, guardando ai primi secoli del cristianesimo quando tra le Chiese non c’erano divisioni di carattere dogmatico. Inoltre, l’anno prossimo ci sarà il diciassettesimo centenario del Concilio di Nicea (325), che Francesco ha indicato per un nuovo inizio, e la Pasqua sarà celebrata da tutti i cristiani nello stesso giorno.