Parole che salvano. Tempo ordinario

Nutri la tua anima con la lettura biblica: essa ti preparerà un banchetto spirituale.
Sant’Agostino

L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo.
San Girolamo

Chiedetegli aiuto nel bisogno, sfogatevi con Lui e non lo dimenticate quando siete nella gioia, parlandogli non con formule complicate ma con spontaneità e secondo il bisogno.
Santa Teresa d’Avila

La preghiera non viene presentata a Dio per fargli conoscere qualcosa che Egli non sa, ma per spingere verso Dio l’animo di chi prega.
San Tommaso d’Aquino

Conquistiamoci la benedizione… cerchiamo di essere benevoli. Neppure la notte sospenda i tuoi doveri di misericordia. Non dire: “Ritornerò indietro e domani ti darò aiuto”. Nessun intervallo si interponga fra il tuo proposito e l’opera di beneficenza. La beneficenza, infatti, non consente indugi»
San Gregorio Nazianzieno

Sii dunque risoluto, o cristiano, nella tua generosità: dona per ricevere, semina per mietere, distribuisci per raccogliere.
San Leone Magno Papa

“Quelli che vi offrono soluzioni facili, vi ingannano; quelli che propongono guadagni grandi e immediati, vi imbrogliano: non andate dietro a loro”. Gesù vi propone una strada difficile, ma è la strada giusta, è la strada buona: l’onestà, l’impegno, il lavoro, la serietà, la sincerità, la disponibilità al servizio sono la strada di Gesù. Potranno anche prendervi per stupidi, perché siete buoni, perché siete onesti, ma non stancatevi mai di essere onesti, non stancatevi di essere sinceri, non stancatevi di essere disponibili al servizio; anche se costa fatica, resistete: «con la perseveranza salverete la vostra vita».
Don Claudio Doglio

La via giusta è simile all’acqua che, adeguandosi a tutto, a tutto è adatta.
Vito Mancuso

Abbiamo fatto un cristianesimo possibile, ordinario, prevedibile, plausibile, e siamo diventati irrilevanti, perché abbiamo dimenticato che in ogni atto veramente cristiano c’è da credere nell’impossibile, c’è da credere nell’irruzione di Dio stesso, c’è da credere nello straordinario.
Don Fabio Rosini

Ricordiamoci bene che, davanti a Dio, porteremo solo ciò che abbiamo dato, non ciò che abbiamo accumulato.
Card. Angelo Comastri

In ogni evento c’è qualche regalo nascosto, un filo d’oro tutto da scoprire. Ma solo l’amore rende visibile ciò che è invisibile agli occhi perché illumina la bellezza nascosta in ogni persona e situazione.
Chiara Amirante

La Trinità, come accennavo, è anche il fine ultimo verso cui è orientato il nostro pellegrinaggio terreno. Il cammino della vita cristiana è infatti un cammino essenzialmente “trinitario”: lo Spirito Santo ci guida alla piena conoscenza degli insegnamenti di Cristo, e ci ricorda anche quello che Gesù ci ha insegnato; e Gesù, a sua volta, è venuto nel mondo per farci conoscere il Padre, per guidarci a Lui, per riconciliarci con Lui. Tutto, nella vita cristiana, ruota attorno al mistero trinitario e viene compiuto in ordine a questo infinito mistero. Cerchiamo, pertanto, di tenere sempre alto il “tono” della nostra vita, ricordandoci per quale fine, per quale gloria noi esistiamo, lavoriamo, lottiamo, soffriamo; e a quale immenso premio siamo chiamati. Questo mistero abbraccia tutta la nostra vita e tutto il nostre essere cristiano.
Papa Francesco, Angelus, Santissima Trinità, 31/05/2015

L’anticipazione del futuro è una delle dimensioni consolanti dell’Eucaristia. L’eucarestia tocca la vita dell’uomo in un oggi che attualizza un passato e prepara un domani di cui l’oggi diventa pegno e promessa. Il mistero eucaristico dunque non solo ci fortifica nel nostro pellegrinaggio terreno, non solo sarà il nostro conforto nell’ultimo passaggio, ma già ora ci permette di pregustare quella unione con Dio nella verità e nell’amore, alla quale siamo chiamati.
Cardinale Carlo Maria Martini, Omelia, Corpus Domini, 17/06/2001

Il Cuore di Cristo è il luogo dove questo amore del Padre per l’uomo pulsa e si rende manifesto. Il fianco è stato aperto: la porta è spalancata. Non restare fuori; entra nell’intelligenza dell’amore del Padre che in Cristo è venuto a cercarti.
Mons. Carlo Caffarra, Omelia, Sacro Cuore, 19/6/1998

Tutte le iniziative, tutte le strutture, tutte le tradizioni e abitudini delle comunità cristiane sono destinate a condividere la gioia che il Signore alimenta in noi. Un cristianesimo triste è una specie di contraddizione. Ma la gioia cristiana non dipende dai successi di cui possiamo vantarci, dall’approvazione e dagli applausi che riceviamo, dalle soddisfazioni che sperimentiamo. Dipende dalla comunione con il Signore risorto.
Mons. Mario Delpini, Omelia, 25/05/19

“E vide e credette” (20,8): credere è un modo di vedere in profondità, di riconoscere che l’assenza del corpo di Gesù non parla di un furto, ma di una vita nuova che è accaduta; Giovanni vede un vuoto, e crede che questo vuoto è in realtà una pienezza. Ed è ciò che, oggi, ciascuno di noi è chiamato a fare: entrare nei luoghi della morte, e stare lì, sul limite del sepolcro, per vedere e per credere che nonostante la morte continui a fare paura, in realtà non ha più potere.
Mons. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, Omelia, 4/04/2021

Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.
Seconda lettera ai Corinzi (2Cor 12,10), per la solennità dei santi Pietro e Paolo

Tutti i capi delle decine e decine di commissioni mediche e scientifiche che hanno seguito la vita di Lourdes alla fine del loro turno hanno sentito il dovere di scrivere dei libri: libri interi, perciò, di miracoli descritti da atei, che alla fine giungevano a dire: «Non è spiegabile, la scienza non può spiegare queste cose». Ma il miracolo più grande che la Madonna deve fare è nella nostra vita: che ci dia la semplicità del suo cuore e la disponibilità a Colui che ci ha creati e che ci attende alla fine. Le nostre ossa e la nostra carne sono fatte di Lui.
Mons. Luigi Giussani, intervento all’XI pellegrinaggio al Santuario della Madonna della Neve di Adro, 7/05/1989