Partire dalla corporeità di Gesù per comprendere Dio

Enzo Bianchi: “declinare oggi la fede come cammino di umanizzazione e come cammino della fiducia è il compito richiesto ai cristiani”.

Facendo avvenire in sé l’alterità dell’uomo, Dio ha vissuto in Gesù Cristo l’esperienza dell’umano dal di dentro. Si è fatto uomo come noi siamo uomini. Gesù di Nazaret ha dato a Dio sensi umani, consentendo a Lui di fare esperienza del mondo e dell’uomo e al mondo e all’uomo di fare esperienza di Dio. Così Enzo Bianchi, fondatore del Monastero di Bose, parla della corporeità di Gesù.

“La corporeità è il luogo essenziale di questa narrazione che rende l’umanità di Gesù di Nazaret sacramento primordiale di Dio. Il linguaggio di Gesù e, in particolare, la parola, ma poi i sensi, le emozioni, i gesti, gli abbracci e gli sguardi, le parole intrise di tenerezza e le invettive profetiche, le pazienti istruzioni e i ruvidi rimproveri ai discepoli, la stanchezza e la forza, la debolezza e il pianto, la gioia e l’esultanza, i silenzi e i ritiri in solitudine, le sue relazioni e i suoi incontri, la sua libertà e la sua parrhesía, sono bagliori dell’umanità di Gesù che i vangeli ci fanno intravedere attraverso la finestra rivelatrice e opaca dello scritto. E sono riflessi luminosi che consentono all’uomo di contemplare qualcosa della luce divina.”

“Dio nessuno l’ha mai visto, il Figlio unigenito […] lo ha raccontato” (Gv 1,18). Per questo è necessario per i cristiani conoscere Gesù attraverso la sua vita testimoniata dai Vangeli, attraverso la sua concreta esistenza umana, l’unico modo per giungere alla conoscenza del Dio vivente e vero. Gesù ha subito uno svuotamento della condizione divina, per far sì che di Lui non si vedesse altro che la sua umanità.

“Sì, Gesù ha vissuto la sua esistenza terrena quale uomo povero e fragile, esattamente come gli uomini con cui entrava in relazione; il Figlio è entrato nella storia come uomo, pienamente uomo: un uomo capace di fare della sua vita un capolavoro d’amore. In risposta a questa umanizzazione di Dio in Gesù Cristo, la fede è un atto umano. È un atto della libertà umana, un atto vitale di tutta la persona, un atto che implica l’entrare in una relazione ed è un atto in divenire, che avviene e si snoda nel tempo. Essa è innanzitutto fiducia, fiducia nella vita, fiducia negli altri. Fiducia nell’umano che è in ogni uomo e in cui consiste l’immagine e la somiglianza con Dio. Umano che, come immagine di Dio nell’uomo, è dono, e come somiglianza, è responsabilità dell’uomo. […] Declinare oggi la fede come cammino di umanizzazione e come cammino della fiducia e del senso è il compito richiesto ai cristiani.”