Un gruppo di catechisti guidati da un laico francescano porta la Parola a chi vive per le strade più povere della città.
Un gruppo di catechisti guidati da un laico francescano porta la Parola a chi vive per le strade più povere della città.
Nelle periferie di Manila, da quattordici anni un gruppo di persone guidato da Artemio B. Manuben jr, membro dell’ordine francescano secolare, insegna il catechismo nelle strade. Sono francescani del Terzo ordine della parrocchia di Nuestra Señora Dela Soledad e catechisti, a tempo pieno dell’arcidiocesi o volontari, che, ispirati dalla Chiesa in uscita di Papa Francesco, in questo modo raggiungono i poveri delle zone di Tondo, Binondo e Port Area Delpan. Hanno iniziato nel 2009 formando una band e componendo canzoni per cantare durante la Musikatekesis in carcere e nelle vie di una delle più grandi baraccopoli della capitale delle Filippine.
Ad AsiaNews il missionario laico, insegnante quarantasettenne di religione presso la scuola elementare Benigno Aquino, ha raccontato che dopo questa iniziativa è stato ispirato da un kariton, un carretto, in condizioni tali da non essere più utilizzabile per la didattica. Ha così pensato di costruirne uno nuovo per fare catechesi alle famiglie che vivono per strada e il 5 settembre 2012, in occasione della festa di santa Madre Teresa di Calcutta, l’ha fatto benedire. Portando strumenti audiovisivi, bibbie, immagini della Madonna di Fatima, del Crocifisso di san Damiano e di san Francesco d’Assisi, materiali per colorare, piccoli regali, ha iniziato quindi a educare alla fede attraverso l’animazione (attività teatrali, giochi, narrazioni), la preghiera e testimonianze di vita.
Ogni mercoledì, dopo la catechesi alle elementari, spinge il carretto assieme agli altri catechisti, che nel tempo hanno visto i frutti della loro iniziativa. Ci sono famiglie che hanno cercato un lavoro e affittato una casa, giovani che hanno messo da parte i vizi e sono tornati a scuola, ex carcerati che hanno iniziato una nuova vita. Questa gente deve combattere contro la povertà, i problemi di salute, le intemperie del tempo, sfide vitali per chi abita per le strada suburbane. Per questo, Manuben racconta che l’immagine della Madonna che portano in giro la chiamano Nostra Signora delle Periferie, come risposta alla chiamata di Papa Francesco di andare verso gli ultimi.
Ha poi detto: «Ciò che mi spinge ad amare questo impegno è portare Gesù ai senza speranza. Quando ero bambino, ero come loro, con una famiglia disastrata. Sono stato anche tossicodipendente. Ma Dio mi ha cambiato grazie all’aiuto di un catechista. Da allora ho aiutato anche persone che si erano perse a ritrovare la strada verso Dio e ora voglio ripagare la salvezza operata da Dio in me portando a Lui le persone perse e quelle che si trovano per strada. Essere un testimone per loro ha un grande impatto; se Dio ha cambiato me, possono farlo anche loro, con la grazia di Dio».
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