Nella Piana di Ninive una giovane cristiana ha inaugurato una biblioteca

In Iraq la ricomposizione del tessuto sociale lacerato dall’occupazione jihadista sta passando anche dalla riapertura di centri culturali.

Il ritorno alla vita comunitaria nella Piana di Ninive, dopo gli anni terribili dell’occupazione degli estremisti islamici, sta passando anche dalla riapertura delle biblioteche e delle librerie. Dal 2014 al 2017 i negozi di libri venivano chiusi e le biblioteche, anche con collezioni di valore storico, subivano distruzioni e saccheggi. Qualche mese fa, la biblioteca dell’università di Mosul è stata riaperta dopo la ricostruzione dell’edificio e, ultimamente, alcune giovani appartenenti alle comunità cristiane locali si stanno dedicando a riavviare librerie e centri culturali.

Come racconta l’Agenzia Fides, nel villaggio di Sirishka, situato a nord-est di Mosul nel distretto di Alqosh, Janan Shaker Elias ha aperto al pubblico una biblioteca privata che offre la consultazione di quasi duemila libri suddivisi per generi e discipline, un numero in lenta ma costante crescita. Inoltre, il centro svolge un servizio di prenotazione di volumi da acquistare e si propone come luogo di incontri culturali. Così, l’iniziativa ha suscitato l’interesse degli abitanti del paese e li sta coinvolgendo, visto che la distruzione delle biblioteche cristiane ha avuto un impatto negativo sulla pace delle comunità.

La giovane donna ha sempre avuto l’idea di aprire una libreria, perché anche prima dell’occupazione jihadista si vedeva costretta a ordinare i libri online e attendere molto tempo per la consegna. Quando stavano per arrivare i terroristi del sedicente Stato Islamico la sua famiglia è fuggita. Solo dopo essere tornata al suo villaggio Janan ha potuto terminare gli studi universitari e concretizzare il suo sogno. Ora il suo desiderio è quello di dare il proprio contributo alla ricomposizione del tessuto sociale e culturale lacerato dai conflitti e dalle tendenze settarie.