Più di 300 cristiani al mese vengono imprigionati ingiustamente

Il rapporto della fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre prova a fornire i numeri dei cristiani detenuti per la loro fede.

Ogni mese, nei cinquanta Paesi più a rischio vengono in media imprigionati ingiustamente trecentonove cristiani. Lo si legge nel rapporto della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre Libera i tuoi prigionieri sui cristiani detenuti per la loro fede. Contro i membri appartenenti alle minoranze religiose, le organizzazioni estremiste utilizzano il rapimento e la reclusione in luoghi segreti, mentre i governi l’arresto o i domiciliari forzati, spesso senza alcuna accusa. Oltre a questi casi, lo studio ha esaminato anche le situazioni in cui gli individui sono costretti a nascondersi dalla minaccia di detenzione o esecuzione extragiudiziale, autoescludendosi dalla società.

Vista la difficoltà di reperire le informazioni a riguardo, i dati non possono che essere incompleti. Mancanza di trasparenza e false notizie, oltre alla paura di parlare da parte delle persone vicine ai detenuti, rendono tutto più problematico. I frammenti di informazioni che si riesce a raccogliere mostrano come la Nigeria sia il Paese in cui il sequestro di cristiani sia più grave che in qualsiasi altra parte del mondo: ogni anno 220 fedeli sono imprigionati da gruppi di miliziani jihadisti. In Eritrea, al momento potrebbero esserci più di mille cristiani ingiustamente incarcerati, considerando anche che nel 2018 c’erano 345 ecclesiastici arrestati senza accuse a loro carico.

I rapporti sulla Cina indicano che tra il novembre 2018 e l’ottobre 2019 il governo ha imprigionato, dopo un inasprimento della propria politica, 1.147 cristiani a causa della loro fede, pari al 30% dei fedeli ingiustamente detenuti in tutto il mondo (da ricordare anche che nello Xinjiang più di un milione di persone prevalentemente musulmane sono detenute in una sorta di campi di concentramento). In Corea del Nord si stima che vi siano fino a cinquantamila cristiani costretti nei campi di lavoro, mentre lo United Wa State Army del Myanmar dal 2018 ha probabilmente arrestato e interrogato cento pastori e reclutato con la forza studenti cristiani.

In Pakistan, ogni anno forse centinaia di ragazze e giovani donne cristiane vengono rapite sia per convertirle forzatamente all’islam e darle in sposa a uomini musulmani, sia per venderle a cinesi sempre per scopi matrimoniali. Una situazione analoga si trova in Egitto con le giovani donne cristiane. Infine, in Iran le conversioni al cristianesimo hanno portato a nuovi provvedimenti restrittivi del regime islamico, culminanti in centinaia di arresti nel periodo di Natale del 2018 e alla vigilia del quarantesimo anniversario della rivoluzione iraniana nel 2019 con l’accusa di proselitismo.

Secondo il Pew Research Center, si può riscontrare un’ingiusta detenzione di cristiani in 143 Paesi: oltre a quelli già nominati, è un serio problema in Siria, India, Sudan, Arabia Saudita e Cuba. È fondamentale agire per far sì che l’odio religioso non sia più sottovalutato nella spiegazione del fenomeno.

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