La Basilica vaticana ha sempre avuto presenze femminili tra i suoi lavoratori, ma mai in questo corpo professionale.
La Basilica vaticana ha sempre avuto presenze femminili tra i suoi lavoratori, ma mai in questo corpo professionale.
Dopo oltre mezzo millennio dalla fondazione della Fabbrica di San Pietro, per la prima volta due donne sono entrate a far parte dell’organico dei sampietrini manutentori della Basilica vaticana. L’istituzione della Santa Sede, che si occupa della conservazione e della fruizione della chiesa, ha accolto Lisa, ventiseienne della provincia di Padova, e Miriana, ventunenne di Reggio Calabria. Entrambe hanno frequentato, dopo un percorso di studi artistici, il corso per decoratori, stuccatori e muratori della Scuola Arti e Mestieri della Fabbrica di San Pietro.
Non è la prima volta che la Fabbrica, nella sua lunga storia di maestranze artigianali, ha presenze femminili tra i suoi lavoratori, ma mai nel corpo dei sampietrini. Nel Cinquecento, venivano impiegate vedove e orfane che erano quasi sempre titolari di un’impresa familiare ereditata da un defunto marito o padre, alle quali venivano garantite le stesse condizioni economiche e di trattamento lavorativo che erano state assicurate all’uomo della famiglia. Negli ultimi anni, poi, la presenza di mosaiciste nello Studio del Mosaico Vaticano annesso alla Fabbrica è consolidata.
Come ricorda Avvenire, i sampietrini sono una categoria che comprende varie figure professionali: muratori, falegnami, idraulici, elettricisti, addetti alla sorveglianza. Questo variegato gruppo, oggi composto da un’ottantina di operai specializzati, ha il compito di garantire il mantenimento della Basilica vaticana realizzando così la missione della Fabbrica, la quale, come stabilisce la costituzione apostolica Praedicate evangelium promulgata da Papa Francesco nel 2022, «si occupa di tutto quanto riguarda la Basilica papale di San Pietro, che custodisce la memoria del martirio e la tomba dell’Apostolo, sia per la conservazione e il decoro dell’edificio, sia per la disciplina interna dei custodi e dei pellegrini e dei visitatori».
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