Processioni religiose, le prescrizioni sanitarie da seguire

Non si potrà baciare reliquie e statue e, se ci sono più di mille partecipanti, occorrerà separarsi in blocchi distanziati.

Il 5 giugno la CEI ha chiesto al Comitato tecnico-scientifico delle indicazioni per quanto riguarda l’organizzazione delle tradizionali processioni religiose legate alla festa del Corpus Domini e le altre che seguiranno, al fine di fornire delle regole uniformi per il rispetto delle misure sanitarie da adottare per il contenimento della diffusione del coronavirus. I vescovi hanno proposto i seguenti provvedimenti:

«Il legale rappresentante dell’ente, che organizza l’iniziativa, sarà coadiuvato da volontari e/o collaboratori che – muniti di un evidente segno di riconoscimento – favoriscano il corretto adempimento alle indicazioni. Il rappresentante legale provvederà a far affiggere all’ingresso di ogni chiesa un manifesto con le indicazioni utili e imprescindibili, tra le quali non dovrà mancare il richiamo ad evitare in maniera assoluta il verificarsi di assembramenti e a rispettare la normativa sul distanziamento tra le persone, che nel caso della processione deve prevedere due metri per coloro che cantano e un metro e mezzo per gli altri fedeli. Quest’incremento rispetto al parametro classico del distanziamento fisico di un metro è derivato dalla consapevolezza che, durante il canto, vi è un’emissione a maggior distanza di droplets (goccioline di saliva) e che in caso di una processione in cui il percorso da compiere aumenti significativamente lo sforzo fisico vi può pure essere un incremento della distanza a cui possano atterrare i droplets. Il rispetto di queste distanze dovrà essere garantito anche al momento dell’eventuale entrata e uscita dalla Chiesa.»

«È fatta raccomandazione di indossare le mascherine. […] Non è consentito il bacio da parte dei fedeli di reliquie, statue od oggetti religiosi portati in processione. Qualora la processione superi i mille partecipanti, essa dovrà essere organizzata in più blocchi, distanziati da congruo spazio. Verrà garantita la disponibilità di liquidi igienizzanti. Verrà ricordato ai fedeli che non è consentito partecipare alla processione in caso di sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura corporea pari o superiore ai 37,5° C.»

Il Comitato ha accettato le precauzioni sanitarie proposte dalla CEI, ma rilevando alcune criticità nella possibilità di controllo del rischio di contagio. La loro applicazione deve avvenire sotto la diretta responsabilità delle autorità sanitarie, civili e religiose e, per questo, il capo dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno le ha inviato ai prefetti. Il Comitato richiede:

«anche per i riti religiosi che prevedono una processione all’esterno di strutture ecclesiastiche e luoghi di culto – ferme restando l’adozione delle misure relative al distanziamento fisico, all’uso delle mascherine ed all’osservanza della corretta etichetta respiratoria e delle altre misure igienico-sanitarie come il lavaggio frequente delle mani – il rigoroso rispetto delle misure precauzionali al fine di evitare ogni tipo di aggregazione o assembramento dei fedeli.»