Il braccio umanitario della Chiesa birmana collabora nei campi per sfollati con il governo e le organizzazioni ribelli.
Il braccio umanitario della Chiesa birmana collabora nei campi per sfollati con il governo e le organizzazioni ribelli.
Il problema della diffusione del coronavirus è particolarmente difficile da affrontare nei campi per sfollati nelle zone di conflitto. Lungo il confine nord-orientale del Myanmar con la Cina, nello stato di Kachin, 97.455 persone vivono in 139 accampamenti di fortuna, secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite. Il 60% circa sono accolte in aeree controllate dal governo di Naypydaw, il restante nei territori amministrati dalla Kachin Independence Organization. Altri 8.850 individui hanno trovato rifugio più a sud, nei 32 campi allestiti dalle autorità birmane nello stato di Shan.
In queste zone opera la Caritas locale, in collaborazione con il governo, le organizzazioni ribelli e le istituzioni internazionali, forte di una Chiesa che può contare su una consistente presenza di cristiani (cattolici e battisti). Richard Win Tun Kyi, direttore nazionale del braccio umanitario della Chiesa birmana conosciuto con il nome di Karuna Mission Social Solidarity (Kmss), racconta ad AsiaNews:
«Nelle aree di confine, Kmss e partner locali stanno rispondendo alla crisi sanitaria, ma al momento non si rilevano neanche casi sospetti. Ma lo Stato di Kachin è uno dei più importanti punti d’accesso al Paese e confina con la provincia cinese dello Yunnan, dove le autorità cinesi hanno già confermato diversi episodi di contagio. Per questo motivo, l’attenzione resta alta. In particolare, stiamo educando la popolazione a mettere in pratica alcune semplici precauzioni igienico-sanitarie, come lavarsi le mani di frequente ed indossare mascherine protettive. È fondamentale che ogni caso sospetto sia riportato al personale medico e ai funzionari responsabili delle strutture di accoglienza.»
Anche se non sono ancora stati registrati contagi, l’epidemia influenza la vita quotidiana della popolazione Kachin. I valichi di frontiera sono chiusi e le merci incontrano difficoltà a passare da un Paese all’altro. Di conseguenza, i prezzi dei beni di consumo stanno aumentando. L’attività della Kmss continua con le sue consuete operazioni, ma è già preparata a rispondere in caso di peggioramento della situazione, grazie anche al sostegno della Conferenza Episcopale del Myanmar.
Associazione Rete Sicomoro | direttore Enrico Albertini
Via Fusara 8, 37139 Verona | P.IVA e C.F. 03856790237
Telefono 351 7417656 | E-mail info@retesicomoro.it
Privacy policy | © 2024 Rete Sicomoro