Proposte e buone pratiche per l’alternanza scuola lavoro in ambito religioso

Il documento dell’Ufficio per l’Educazione, la Scuola e l’Università della CEI, per una comunità cristiana a servizio della scuola.

L’Ufficio Nazionale per l’Educazione, la Scuola e l’Università della CEI ha dedicato uno dei suoi Quaderni al tema Alternanza scuola lavoro. La comunità cristiana a servizio della scuola. Con la legge 107/2015, le attività di alternanza scuola lavoro sono obbligatorie in tutte le scuole superiori. Essa non è immediatamente finalizzata a inserire il giovane nel mondo del lavoro, quanto ad arricchire la sua formazione personale.

Per questo, le azioni promosse non devono intendere il lavoro solo come un mestiere da imparare, ma anche come un’esperienza di impegno, di crescita umana, di espressione di sé, di responsabilità verso gli altri e di servizio alla collettività. La formazione mediante l’esperienza permette infatti di sviluppare alcune dimensioni e competenze trasversali quali la relazionalità, l’estroversione, la progettualità, il pensiero critico, la fiducia in sé stessi.

Tra i soggetti che hanno subito colto le opportunità offerte dall’alternanza scuola lavoro ci sono numerosi enti ecclesiastici, i quali hanno avviato progetti partendo dalla propria realtà, valorizzando le caratteristiche, la storia e la comunità locale. Le opportunità offerte sono numerose, basti pensare alla rete di servizi costituita dai centri giovanili, dalle realtà educative e sportive, dai luoghi di accoglienza per gli anziani e i disabili, dalle iniziative delle Caritas sparse sul territorio.

Il Quaderno, dopo aver spiegato di cosa si tratta l’alternanza scuola lavoro, quali legami può avere, in connessione col servizio pastorale e il compito educativo, con le chiese locali e gli obblighi e impegni che comporta, propone tutta una serie di buone pratiche ed esperienze dalle quali è possibile trarre spunti per le proprie realtà.

Vengono elencate molte proposte, e i relativi obiettivi, che possono essere fatte proprie da enti ecclesiastici (parrocchie, uffici di curia, tribunali ecclesiastici, archivi diocesani, istituti religiosi), istituzioni culturali e artistiche (facoltà teologiche, istituti religiosi di scienze religiose, biblioteche, musei diocesani, enti del patrimonio artistico, centri studio e culturali, giornali diocesani e mezzi di comunicazione, cinema, teatri), istituzioni educative e del tempo libero (asili nido, scuole paritarie dell’infanzia, primarie, medie e superiori, oratori e centri giovanili), organizzazioni di volontariato e di servizio alla persona (cura degli anziani, opere di carità a disagiati e emarginati, servizi alla famiglia e ai giovani, servizi ai migranti, servizi al lavoro, turismo e tempo libero, attività sportive).

Dopo aver affrontato i vari ambiti a carattere culturale e professionale, a carattere assistenziale e a carattere educativo e ricreativo, il documento propone una sintesi degli accordi esistenti tra Conferenze Episcopali Regionali o Diocesi e Uffici Scolastici Regionali e degli strumenti di lavoro e facsimili a carattere organizzativo, progettuale e formativo.

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