Dopo le Jesus shoes, un collettivo artistico ha venduto 666 paia di sneakers con una goccia di sangue umano nella suola.
Dopo le Jesus shoes, un collettivo artistico ha venduto 666 paia di sneakers con una goccia di sangue umano nella suola.
Dopo le Jesus shoes, le scarpe che conterrebbero acqua del fiume Giordano benedetta, sono arrivate anche le Satan shoes, con una goccia di sangue umano mescolata a inchiostro rosso nell’intersuola, che in questo modello di sneakers solitamente è riempita d’aria per meglio ammortizzare i passi. Inoltre, sui lacci è appeso un ciondolo in bronzo a forma di pentacolo e sulla tomaia sono presenti due scritte: “Luke 10:18”, rimando al versetto del Vangelo di Luca «Egli disse loro: “Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore», e “1/666”, numero della serie limitata sempre con riferimento diabolico.
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L’iniziativa provocatoria è ancora di MSCHF, collettivo artistico di Brooklyn (New York) di cui fanno parte le sei persone che avrebbero fornito il sangue. Questa volta, però, i creativi hanno agito in collaborazione con il cantante Lil Nas X per il lancio del video del suo nuovo singolo Montero (call me by your name). Il rapper, vincitore l’anno scorso di un Grammy Awards (il più importante premio musicale degli USA), ha un grande seguito: quasi tredici milioni di iscritti al suo canale YouTube e più di sette milioni su Instagram. Non stupisce che le 666 paia di scarpe messe in vendita il 29 marzo, tra l’altro al prezzo di 1.018 dollari per richiamare il versetto lucano, siano andate esaurite in un minuto.
Ma, siccome le scarpe sono state prodotte modificando delle sneakers originali di Nike, modello Air Max 97, l’esposizione mediatica della provocazione ha destato l’attenzione dell’azienda di abbigliamento sportivo. A differenza di quando sono uscite le “scarpe di Gesù”, questa volta la multinazionale statunitense non è rimasta indifferente. Così, ha denunciato il collettivo perché, non essendoci stata né autorizzazione né approvazione da parte loro, l’operazione ne ha danneggiato l’immagine e la reputazione per aver associato il marchio al satanismo. Un giudice federale ha già emesso un’ordinanza restrittiva temporanea che impedisce il commercio delle “scarpe di Satana”, ma ormai non ce ne sono più in vendita e, essendo una serie limitata, non ne verranno più prodotte.
In attesa dell’udienza, utile solo da un punto di vista legale, non rimane che meditare sull’operazione. MSCHF dichiara che, come nel caso delle Jesus shoes, l’iniziativa artistica ha l’obiettivo di fare una critica al culto dei brand di abbigliamento e alla tendenza del mondo della moda di effettuare continue collaborazioni con personalità di successo per vendere di più. Così, le Satan shoes diventano un’eresia rispetto alla dottrina dominante del consumismo globale. L’azione critica contro questa reale stortura della nostra società potrebbe essere vista come irriverente e furbesca, ma almeno questa volta non è stata strumentalizzata dell’acqua benedetta.
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