A causa della pandemia globale una generazione di giovani, soprattutto nell’Africa subsahariana, non avrà un posto sicuro dove crescere.
A causa della pandemia globale una generazione di giovani, soprattutto nell’Africa subsahariana, non avrà un posto sicuro dove crescere.
A causa delle conseguenze della pandemia globale, che sta portando nuove povertà, 9,7 milioni di bambini rischiano di lasciare la scuola per sempre entro la fine di quest’anno. Inoltre, milioni di altri bambini avranno gravi ritardi nell’apprendimento. Oggi, sono chiuse le scuole di 1,2 miliardi di ragazzi, ma erano 1,6 miliardi, pari a circa il 90% della popolazione studentesca mondiale, nel picco della crisi sanitaria. Il percorso per garantire Il cammino per dare a tutti i bambini un percorso di istruzione entro il 2030, che era già rallentato prima dell’emergenza coronavirus, sta subendo quindi un duro colpo. Lo denuncia il rapporto Save our education (leggilo qui, in inglese) di Save the Children.
Quando il Covid-19 non si era ancora manifestato, i bambini e gli adolescenti che erano già fuori dalla scuola erano 258 milioni. Ora, le fila dei ragazzi più poveri ed emarginati si amplierà e aumenteranno le disparità, anche per il fatto che i governi sposteranno delle risorse di bilancio per fronteggiare l’emergenza e la conseguente recessione economica, piuttosto che investire sull’istruzione. Ovviamente, i Paesi più a rischio sono quelli a medio e basso reddito.
Il rapporto conduce la sua analisi tramite un indice di vulnerabilità, che tiene conto del tasso di abbandono scolastico precedente alla pandemia, delle diseguaglianze di genere e di reddito tra i bambini che lasciavano la scuola, del numero di anni di frequenza scolastica. È emerso come in dodici Paesi – Niger, Mali, Chad, Liberia, Afghanistan, Guinea, Mauritania, Yemen, Nigeria, Pakistan, Senegal e Costa d’Avorio – il rischio di incremento di abbandono scolastico sia estremamente elevato. In altri ventotto è comunque elevato o moderato.
La chiusura delle scuole, si legge, comporta anche la mancanza per i bambini di un luogo sicuro dove stare buona parte della giornata, mangiare e accedere ai servizi sanitari. Senza le ore passate nelle aule, essi saranno più esposti agli abusi, al lavoro minorile e a gravidanze precoci. E non potranno accedere ai pasti garantiti dalle mense; già adesso, 352 milioni di giovani in tutto il mondo non hanno il consueto pranzo. Inoltre, la modalità dell’insegnamento a distanza è impossibile per circa 500 milioni di bambini.
Secondo Save the Children, le recenti proiezioni di crescita economica portano a stimare che, senza un’azione urgente per sostenere le famiglie, il numero di giovani che vivono in nuclei familiari poveri potrebbe salire nel corso di quest’anno tra i 90 e i 117 milioni. Qui ci saranno tra i 7 e 9,7 milioni di bambini che abbandoneranno la scuola, con un pesante incremento delle diseguaglianze economiche e di genere.
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