Sono stati resi noti i dati della XXVIII edizione del Rapporto Immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes.
Sono stati resi noti i dati della XXVIII edizione del Rapporto Immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes.
Secondo gli ultimi dati disponibili dell’ONU (2017), nel mondo le persone che hanno vissuto in un Paese diverso da quello di origine sono state 257,7 milioni, rappresentanti il 3,4% dell’intera popolazione mondiale (nel 1990 erano il 2,9%) e con un incremento dal 2000 del 49%. È l’Asia che ospita il maggior numero di migranti internazionali con il 30,9%, seguita da Europa (30,2%), America del Nord (22,4%), Africa (9,6%), America Latina (3,7%) e Oceania (3,3%). I movimenti più consistenti sono quelli all’interno della stessa Asia (circa 63 milioni) e all’interno dell’Europa (circa 41 milioni), seguiti da quello tra America Latina e Nord America (oltre 26 milioni), tra Asia ed Europa (oltre 20 milioni) e all’interno dell’Africa (oltre 19 milioni).
Oltre a questi dati, la XXVIII edizione del Rapporto Immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes intitolata Non si tratta solo di migranti, pubblicata in occasione della 105a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato di domenica 29 settembre, rivela che, nel 2017, oltre il 50% di tutti i migranti internazionali risiede in appena dieci Paesi e il 67,3% in venti: 50 milioni sono negli Stati Uniti d’America (19,3% del totale), Arabia Saudita, Germania e Federazione Russa ne ospitano circa 12 milioni ciascuno, quasi 9 milioni si trovano nel Regno Unito e 8 milioni negli Emirati Arabi Uniti.
In Europa, gli altri Stati che ospitano più migranti internazionali sono l’Italia, la Francia e la Spagna. Austria, Svezia e Germania hanno visto diminuzioni significative dopo anni di consistenti arrivi, mentre Romania, Ungheria, Estonia e Lettonia hanno avuto aumenti. Secondo i dati Eurostat, nel 2017 gli stranieri residenti che hanno acquisito una cittadinanza all’interno dell’Unione Europea sono stati 825.447, con un calo del 17% rispetto all’anno precedente.
In Italia, i cittadini stranieri regolarmente residenti sono 5.255.503, pari all’8,7% della popolazione totale, terzo posto nell’Unione Europea. Gli arrivi per motivi di lavoro sono in diminuzione, mentre aumentano quello per motivi di asilo e protezione umanitaria. Al 1° gennaio 2019, la comunità straniera più consistente è quella romena (1.206.938 persone, pari al 23% degli immigrati totali), seguita da quella albanese (441.027, 8,4% del totale) e quella marocchina (422.980, 8%). Gli stranieri risiedono prevalentemente nelle regioni del Nord (57,5%) e in quelle del Centro (25,4%), mentre nel Mezzogiorno (12,2%) e nelle Isole (4,9%) sono meno ma in crescita.
Secondo recenti stime, al 1° gennaio 2019 la religione più diffusa tra gli stranieri residenti in Italia è quella cristiana (2.815.000, -4% rispetto all’anno scorso), soprattutto tra romeni e filippini. In particolare, si calcola ci siano 1.560.000 ortodossi, 977.000 cattolici, 183.000 evangelici, 16.000 copti e 80.000 fedeli di altre confessioni cristiane. I cittadini stranieri musulmani risultano 1.580.000 (+2% rispetto al 2018), principalmente di nazionalità marocchina e albanese. In fortissima crescita risultano gli stranieri atei o agnostici, stimati in più di mezzo milione.
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