Tutela degli abusi sui minori, nelle Chiese locali c’è tanta disparità

La Commissione per la Tutela dei Minori ha pubblicato il primo Rapporto sulle politiche e le procedure della Chiesa per la tutela.

Dopo dieci anni dalla sua istituzione, la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori ha pubblicato il primo Rapporto annuale sulle politiche e le procedure della Chiesa per la tutela, modello pilota che in questa prima edizione si riferisce al 2023. Nell’affrontare la questione degli abusi sessuali, attraverso questo strumento si impegna a promuovere un cambiamento culturale nella Chiesa basato su cinque pilastri: conversione dal male, verità, giustizia, riparazioni, garanzie di non ricorrenza. L’indagine mira a documentare dove permangono i rischi e dove ci sono progressi nella protezione dei minori, raccogliere buone pratiche da condividere e formulare raccomandazioni specifiche.

Il rapporto si apre con le principali necessità emerse: promuovere meglio l’accesso delle vittime alle informazioni per superare l’opacità dei processi canonici, fonte di ritraumatizzazione; sviluppare una definizione maggiormente uniforme della vulnerabilità e la relativa applicazione; chiarire le competenze di ogni Dicastero della Curia romana per una gestione efficiente, tempestiva e rigorosa dei casi; snellire e velocizzare il processo di dimissione o rimozione dall’incarico di un membro della Chiesa; sviluppare il magistero della Chiesa sul suo ministero in materia di tutela; studiare i danni e le politiche di risarcimento per promuovere un approccio rigoroso alle riparazioni; promuovere la professionalizzazione in materia di tutela nella Chiesa.

Il documento si divide poi in quattro sezioni. In “La Chiesa locale in primo piano” viene presentato un resoconto delle politiche e delle procedure in materia di tutela presenti nelle Chiese locali, scelte in numero di quindici-venti all’anno (così da esaminarle tutte nel giro di cinque-sei rapporti), e in una selezione di istituti religiosi. “La missione della Chiesa in materia” valuta l’impegno della Commissione verso le vittime a livello locale. “Politiche e procedure in materia di tutela nella Curia romana al servizio delle Chiese locali” ha tra gli scopi quello di comunicare le diverse responsabilità in materia di tutela dei vari dicasteri e promuovere lo sviluppo di standard condivisi. Con “Il ministero di tutela della Chiesa nella società” si vuole dimostrare, attraverso casi studio sulle organizzazioni Caritas, come il lavoro di tutela della Chiesa all’interno della società aiuti a combattere il fenomeno dell’abuso.

In merito alle Chiese locali, i risultati dell’indagine variano molto. Alcune istituzioni e autorità ecclesiastiche dimostrano un chiaro impegno, altre sono solo all’inizio dell’assunzione della responsabilità, in alcuni casi con una preoccupante mancanza di servizi di accompagnamento delle vittime. Lo sviluppo della tutela all’interno della vita religiosa, poi, è di particolare priorità. Mentre alcune parti delle Americhe, dell’Europa e dell’Oceania hanno beneficiato di ingenti risorse dedicate alla questione degli abusi, scarse sono quelle disponibili in una parte consistente dell’America centrale e meridionale, dell’Africa e dell’Asia. Inoltre, la Commissione ha riscontrato una problematica preoccupazione relativa alla trasparenza nelle procedure e nei processi giudiziari della Curia romana.

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