Un religioso non prete potrà essere nominato superiore maggiore

Il Papa introduce una deroga per i sodali non chierici di istituti di vita consacrata e società di vita apostolica clericale di diritto pontificio.

Da oggi, anche un fratello non prete può essere nominato superiore maggiore di congregazioni religiose maschili. È uscito infatti un rescritto di Papa Francesco con il quale viene introdotta la deroga alla relativa norma del Codice di diritto canonico. La nota, firmata dal prefetto e dal segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, il cardinale João Braz de Aviz e l’arcivescovo José Rodríguez Carballo ofm, rimanda all’udienza papale dell’11 febbraio scorso, quando il pontefice aveva dato alla Congregazione la facoltà di autorizzare tale tipo di nomina discrezionalmente e a seconda dei singoli casi.

Ora il rescritto fornisce delle regole precise, che vanno ad ampliare le casistiche del canone 588 §2 CIC e del diritto proprio di un istituto di vita consacrata o di una società di vita apostolica clericale di diritto pontificio. Stando a esso, il «sodale non chierico» di un ente di questo tipo può essere nominato superiore maggiore dopo aver ottenuto licenza scritta della Congregazione su istanza del moderatore supremo e con il consenso del consiglio. Ad un livello inferiore, esso può anche ricoprire la carica di superiore locale e, in questo caso, basta la nomina da parte del moderatore supremo con il consenso del suo consiglio.

Poi, specifica la nota, il sodale non chierico di un istituto di vita consacrata o di una società di vita apostolica clericale di diritto pontificio eletto superiore maggiore o moderatore supremo, secondo le modalità previste dal diritto proprio, necessita della conferma, mediante licenza scritta, della Congregazione. Nei casi previsti, quest’ultima si può riservare di valutare la singola situazione e le motivazioni addotte dal moderatore supremo o dal capitolo generale.