Alcune riflessioni riguardo al valore e all’efficacia delle celebrazioni trasmesse via internet o televisione.
Alcune riflessioni riguardo al valore e all’efficacia delle celebrazioni trasmesse via internet o televisione.
Siamo nel pieno della seconda ondata di Covid-19, ma alle messe nelle chiese si può, generalmente, ancora partecipare. Alcuni, per giustificato timore nei confronti del pericolo sanitario, potrebbero comunque preferire seguirle on line. Mons. Raffaello Martinelli, vescovo di Frascati, ci ha inviato alcune riflessioni riguardo al valore e all’efficacia delle funzioni trasmesse via internet o televisione, dalle quali abbiamo tratto spunto per valutare i rischi, i limiti e l’utilità delle messe partecipate tramite computer o smartphone.
Con le celebrazioni eucaristiche virtuali si corre il rischio che si possa consolidare l’idea di una fede smaterializzata, dove la spiritualità e l’intimità siano ritenute più importanti rispetto alla corporeità. Così, può passare il concetto che la fisicità sia un aspetto ininfluente ai fini del culto, che il corpo del singolo fedele non sia membro di un corpo più grande che è quello di Cristo, ovvero la Chiesa. L’essere cristiani passa anche dalla vita di comunità, dalla partecipazione materiale alla liturgia e ai sacramenti, perché si deve essere partecipi all’evento per eccellenza, il sacrificio del Corpo e del Sangue del Signore, non solo spettatori che si nutrono di emozioni religiose.
La messa virtuale, come tutte le trasmissioni televisive o su internet, ci mette in una posizione di falsa vicinanza alla realtà. Ogni celebrazione è unica e rinnova l’avvenimento salvifico: seguirla in differita o in modalità on demand non è la stessa cosa. Nel terzo libro delle Confessioni, sant’Agostino fa una distinzione tra la rappresentazione teatrale e la vita reale. Nella prima, lo spettatore soffre per le vicende tragiche, che tuttavia non vorrebbe patire, e da queste ne trae piacere. Nella seconda, invece, di fronte alla miseria umana la persona non deve provare compatimento, ma misericordia, che è attiva e non contemplativa.
Allo stesso tempo, comunque, le liturgie virtuali hanno alcuni aspetti positivi, perché permettono a chi è impossibilitato a parteciparvi di entrare in comunione spirituale con il sacerdote celebrante, ascoltare la Parola di Dio e l’omelia che la commenta, pregare assieme a una comunità, fare la comunione spirituale. Esse sono poi sempre a disposizione di coloro che hanno un orario di lavoro non compatibile o che non hanno una fede salda per frequentare le chiese. Certamente, la partecipazione in diretta è preferibile, perché seguire simultaneamente il celebrante dona un valore aggiunto alla nostra preghiera.
Associazione Rete Sicomoro | direttore Enrico Albertini
Via Fusara 8, 37139 Verona | P.IVA e C.F. 03856790237
Telefono 351 7417656 | E-mail info@retesicomoro.it
Privacy policy | © 2024 Rete Sicomoro