Il patriarca Kirill ha voluto esporla alla venerazione per la restaurazione della Santa Russia e il sostegno all’invasione dell’Ucraina.
Il patriarca Kirill ha voluto esporla alla venerazione per la restaurazione della Santa Russia e il sostegno all’invasione dell’Ucraina.
A inizio settembre nella cattedrale del monastero Donskoj, situato al centro di Mosca, è stata esposta per tre giorni l’icona detta Madonna Donskaja dopo averla tolta dalle pareti della Galleria Tret’jakov, museo d’arte statale dove solitamente si può ammirare. Come riporta AsiaNews, l’ostensione dell’opera è stata voluta dal patriarca ortodosso Kirill con l’obiettivo di farla venerare dai fedeli che credono nella restaurazione della Santa Russia e sostengono l’invasione dell’Ucraina, secondo l’ideologia per cui il Paese è da liberare dall’occupazione considerata depravata dell’Occidente.
Il gesto si collega alle origini di questa icona, che secondo la leggenda era stata donata come segno benaugurante dai cosacchi del Don al principe Dmitrij di Mosca alla vigilia della battaglia di Kulikovo, combattuta nel 1380 contro i tatari sulle rive del fiume sacro. La data della vittoria conseguita coincide con la nascita della Santa Russia di Moscovia. Dmitrij ottenne l’appellativo di “Donskoj”, da cui il titolo del monastero a lui dedicato, e la Madonna Donskaja iniziò a essere considerata miracolosa grazie all’efficacia della sua intercessione.
Anche per l’evocazione storico-ideologica che rappresenta, nel 1552 il primo zar Ivan il Terribile si fermò a pregare davanti all’icona prima di partire per la conquista del khanato tataro di Kazan e la vittoria definitiva sul regno dell’Orda d’Oro. Durante le battaglie, Ivan aveva portato un altro dipinto, la Madonna di Kazan, che divenne ancora più famosa in quanto conferma del sostegno della Madre di Dio ai successi dell’esercito russo. Recentemente, questa devozione bellica si può vedere nella chiesa della Vittoria inaugurata nel 2020, dove in un mosaico c’è un’icona con Maria e Gesù Bambino tenuta in cielo da due angeli sopra soldati sovietici che con enormi mitragliatrici sono impegnati a sconfiggere i nazisti.
Il patriarca Kirill, e con lui Putin, ha voluto quindi rievocare questa tradizione nell’ottica di una guerra contro il male incarnato dall’Occidente. L’esposizione della Madonna Donskaja, poi, è avvenuta proprio nel giorno in cui si è aperto a Karlsruhe, in Germania, l’undicesima assemblea del Consiglio Mondiale delle Chiese, il più importante appuntamento ecumenico globale a cui lui non ha partecipato. Al suo posto è andata una delegazione guidata dal metropolita Antonij, che ha da poco sostituito Ilarion, esiliato in Ungheria. Il rifiuto del confronto con le altre confessioni cristiane, che segue quello dell’incontro con Papa Francesco in Kazakistan, rimarcano la volontà della Chiesa di Mosca di isolarsi.
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