Sacerdozio per i diaconi sposati e ministeri non ordinati per le donne: le aperture del Sinodo

I contenuti del Documento finale del Sinodo dei vescovi per l’Amazzonia, integralmente approvato dai padri sinodali.

Ieri si è conclusa, dopo tre settimane, l’assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per la regione Panamazzonica sul tema “Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale” e sabato è stato presentato il Documento finale (al momento solo in lingua spagnola). Quasi tutti i centoventi punti del testo, approvati integralmente, hanno ricevuto il placet da almeno il 90% dei padri sinodali; solo alcuni, i più controversi relativi al capitolo V sui nuovi cammini di conversione sinodale, hanno ottenuto meno favori, ma hanno comunque raccolto almeno il 76% dei consensi (per l’approvazione ne occorrono i due terzi).

Vatican News ha riportato i contenuti dei cinque capitoli del Documento (ai quali si aggiungono un’introduzione e una breve conclusione), il cui filo conduttore è la conversione, declinata in senso integrale, pastorale, culturale, ecologica e sinodale. Ecco alcuni passaggi.

Capitolo I: la conversione integrale

«Il Documento esorta sin dall’inizio ad una vera conversione integrale, con una vita semplice e sobria, sullo stile di San Francesco d’Assisi, impegnata a relazionarsi armoniosamente con la casa comune, opera creatrice di Dio. […] Il testo non tace i tanti dolori e le tante violenze che oggi feriscono e deformano l’Amazzonia, minacciandone la vita […]. Ampia, poi, la pagina amara sulla migrazione. […] Occorre una pastorale transfrontaliera in grado di includere il diritto alla libera circolazione. […] Il Documento sinodale invita a porre l’attenzione anche sullo spostamento forzato delle famiglie indigene nei centri urbani, sottolineando come tale fenomeno richieda una pastorale d’insieme nelle periferie. Di qui, l’esortazione a creare équipe missionarie che, in coordinamento con le parrocchie, si occupino di questo aspetto, offrendo liturgie inculturate e favorendo l’integrazione di tali comunità nelle città.»

Capitolo II: la conversione pastorale

«È importante […] passare da una pastorale di visita ad una pastorale di presenza permanente e, per questo, il Documento sinodale suggerisce che le congregazioni religiose del mondo stabiliscano almeno un avamposto missionario in uno qualsiasi dei Paesi amazzonici. […] In questo contesto, grande importanza ricopre il dialogo, sia ecumenico che interreligioso. […] Il Documento incoraggia ad una maggiore conoscenza delle religioni indigene e dei culti afro-discendenti, affinché cristiani e non, insieme, possano agire in difesa della casa comune. Per questo, vengono proposti momenti di incontro, studio e dialogo tra le Chiese amazzoniche e i seguaci delle religioni indigene.»

«Il Documento richiama, inoltre, l’urgenza di una pastorale indigena che abbia il suo posto specifico nella Chiesa: è necessario creare o mantenere, infatti, un’opzione preferenziale per le popolazioni indigene, dando anche maggiore impulso missionario tra le vocazioni autoctone, perché l’Amazzonia deve essere evangelizzata anche dagli amazzonici. Spazio, poi, ai giovani amazzonici […]. Di qui, l’invito a promuovere nuove forme di evangelizzazione anche attraverso i social media e ad aiutare i giovani indigeni a raggiungere una sana interculturalità.»

Capitolo III: la conversione culturale

«I popoli amazzonici, […] che contrastano la disperazione che si respira nel continente e con i loro valori di reciprocità, solidarietà e senso di comunità, offrono insegnamenti di vita e una visione integrata della realtà capace di comprendere che tutto il creato è connesso e di garantire, perciò, una gestione sostenibile. La Chiesa si impegna ad essere alleata delle popolazioni indigene soprattutto per denunciare gli attacchi perpetrati contro la loro vita, i progetti di sviluppo predatorio etnocidi ed ecocidi e la criminalizzazione dei movimenti sociali.»

«Nell’ottica, poi, dell’inculturazione – ovvero dell’incarnazione del Vangelo nelle culture indigene – spazio viene dato alla teologia india e alla pietà popolare, le cui espressioni vanno apprezzate, accompagnate, promosse e talvolta purificate, poiché sono momenti privilegiati di evangelizzazione che devono condurre all’incontro con Cristo. […] A tal proposito, il Documento sinodale propone che i centri di ricerca della Chiesa studino e raccolgano le tradizioni, le lingue, le credenze e le aspirazioni dei popoli indigeni, favorendone l’opera educativa a partire dalla loro stessa identità e cultura.»

Capitolo IV: la conversione ecologica

«L’ecologia integrale non sia intesa come un cammino in più che la Chiesa può scegliere per il futuro, ma come l’unico cammino possibile per salvare la regione dall’estrattivismo predatorio, dallo spargimento di sangue innocente e dalla criminalizzazione dei difensori dell’Amazzonia. […] Si chiede che gli agenti pastorali e i ministri ordinati siano formati a questa sensibilità socio-ambientale sull’esempio dei martiri dell’Amazzonia. L’idea è quella di creare ministeri per la cura della casa comune. […] Proposta la definizione del “peccato ecologico” come un’azione o un’omissione contro Dio, contro il prossimo, la comunità, l’ambiente, le future generazioni e la virtù della giustizia. […] In quest’ottica si inserisce la proposta di un Osservatorio Socio Pastorale Amazzonico che lavori in sinergia con Celam, Clar, Caritas, Repam, episcopati, chiese locali, università cattoliche e attori non ecclesiali.»

Capitolo V: la conversione sinodale

«Sinodalità si traduce, in continuità con il Concilio Vaticano II, in corresponsabilità e ministerialità di tutti, partecipazione dei laici, uomini e donne […]. La partecipazione del laicato, sia nella consultazione che nella presa di decisioni nella vita e missione della Chiesa, va rafforzata a e ampliata a partire dalla promozione e dal conferimento di ministeri a uomini e donne in modo equo. Evitando personalismi, magari con incarichi a rotazione, il vescovo può affidare, con un mandato a tempo determinato, in assenza di sacerdoti, l’esercizio della cura pastorale delle comunità ad una persona non investita del carattere sacerdotale, che sia membro della comunità stessa. La responsabilità di quest’ultima […] resterà a carico del sacerdote. Il Sinodo scommette poi su una vita consacrata dal volto amazzonico, a partire da un rafforzamento delle vocazioni autoctone.»

«Si auspica una revisione del motu proprio Ministeria quædam di San Paolo VI, affinché anche donne adeguatamente formate e preparate possano ricevere i ministeri del lettorato e dell’accolitato, tra gli altri che possono essere svolti. Nello specifico, in quei contesti in cui le comunità cattoliche sono guidate da donne, si chiede la creazione del ministero istituito di donna dirigente di comunità. Il Sinodo mette in luce come dalle numerose consultazioni in Amazzonia sia stato sollecitato il diaconato permanente per le donne. […] Urgenti vengono definiti la promozione, la formazione ed il sostegno ai diaconi permanenti.»

«Rimarcando l’apprezzamento del celibato come dono di Dio nella misura in cui permette al presbitero di dedicarsi pienamente al servizio della comunità […], sebbene questa disciplina non sia richiesta dalla natura stessa del sacerdozio e considerando la vasta estensione del territorio amazzonico e la scarsità di ministri ordinati, il Documento finale propone di stabilire criteri e disposizioni da parte dell’autorità competente per ordinare sacerdoti uomini idonei e riconosciuti della comunità, che abbiano un diaconato permanente fecondo e ricevano una formazione adeguata per il presbiterato, potendo avere una famiglia legittimamente costituita e stabile, per sostenere la vita della comunità cristiana attraverso la predicazione della Parola e la celebrazione dei sacramenti nelle zone più remote della regione amazzonica. Si precisa che a questo proposito, alcuni si sono espressi a favore di un approccio universale all’argomento.»

«Per rispondere in modo autenticamente cattolico alla richiesta delle comunità amazzoniche di adattare la liturgia valorizzando la visione del mondo, le tradizioni, i simboli e i riti originari si chiede […] di costituire una commissione competente per studiare l’elaborazione di un rito amazzonico che esprima il patrimonio liturgico, teologico, disciplinare e spirituale dell’Amazzonia.»

Papa Francesco, al quale è stato consegnato il Documento finale, ha annunciato di sperare di pubblicare entro l’anno l’Esortazione post sinodale, l’unico testo con autorità. Ha inoltre deciso di accogliere l’appello di riaprire la Commissione di studio sul diaconato femminile, con nuovi membri, per continuare a studiare l’argomento, in quanto i risultati a cui era pervenuta non sono chiari.