A Sanremo 2023 si sta cantando parecchio di Dio e spiritualità

Considerazioni sui brani di Anna Oxa, Levante e i giovani Lazza, LDA, Leo Gassmann, Mr. Rain, Olly, Rosa Chemical, Tananai.

Siamo nel pieno di Sanremo e, andando a leggere i testi delle canzoni in gara al settantatreesimo Festival della canzone italiana, si possono trovare diversi riferimenti a Dio e alla religione, in misura maggiore rispetto agli ultimi anni. Curiosamente, la maggior parte di questi richiami vengono da interpreti molto giovani, i quali, a dispetto delle indagini che mostrano come i ragazzi e le ragazze frequentino sempre meno le chiese, si stanno dunque interrogando, oltre che sulle questioni tipiche della loro età, sulla fede e sulla spiritualità.

La parola “angeli” compare sia in Supereroi di Mr. Rain («Si nasce soli e si muore nel cuore di qualcun altro / Siamo angeli con un’ala soltanto e riusciremo a volare solo restando l’uno accanto all’altro»), sia in Se poi domani di LDA («Vorrei abbracciarti, ma mentre dormi / così da unire tutti i nostri sogni / immaginare che le notti insonni / siano delle ore regalate a noi / che siamo angeli»). In entrambi è usata per indicare uno stato superiore, reso possibile dall’unione di due persone grazie all’amore.

Leo Gassmann in Terzo cuore, che è quello che soffre perché non si riesce a dimenticare un amore, riprende il vocabolo con cui si chiudono le preghiere («Mi illuderò che ci sia un colpevole per ogni male / Si però è una bugia perché spesso le cose succedono e amen»), mentre Lazza in Cenere, titolo che è una metafora della voglia di sparire ma anche di una possibile rinascita, parla dei suoi momenti bui («Ho visto un paio di inferni alla volta / So che vedermi così ti impressiona»). Rosa Chemical, che in Made in Italy affronta con ironia vari stereotipi dell’italianità, dice «Sono un bravo cristiano / ma non sono cristiano», sottolineando probabilmente come si senta vicino a certi insegnamenti di Gesù e allo stesso tempo lontano dalle regole della Chiesa.

Ma è proprio Dio a essere maggiormente citato. Olly in Polvere, brano che parla di fragilità, si riferisce a Lui con tenerezza: «Vuoi sapere che si vede / qui da sopra a uno scaffale / Io che ho molta fantasia / vedo mare, mare, mare / Vedo Dio mentre pittura / che sorride perché sa / che se fa una sbavatura / poi non la cancellerà». Nella ballata romantica di ambientazione urbana Tango, Tananai si rivolge all’amata lontana in modo struggente: «Lo so quanto ti manco / ma chissà perché Dio / ci pesta come un tango / e ci fa dire / Amore tra le palazzine a fuoco / la tua voce riconosco».

Tra gli interpreti più maturi, Levante ha portato a Sanremo una canzone sulla libertà di scegliere come vivere, maturata dopo un’esperienza di depressione post partum. In Vivo si legge: «Come stare al mondo? / Mi sorprendo con poco / Credo nel Dio che prego / Padre nostro, Padre posso andare in cielo?», una dichiarazione accorata della propria fede personale. Infine, la veterana Anna Oxa con Sali (Canto dell’anima) invita l’essere umano ad abbandonare le ambiguità terrene, anche quelle falsamente legate a Dio, e ascendere a una vita superiore: «Bocche piene di falsità che nutre il mondo / Mani prive di dignità, votate a Dio / Sali, uomo, sali e dimentica / Sali e ritorna alla tua nascita».

Luca Frildini