Al titolo, conferito al santo del II secolo con decreto di Papa Francesco, viene aggiunto l’appellativo di “doctor unitatis”.
Al titolo, conferito al santo del II secolo con decreto di Papa Francesco, viene aggiunto l’appellativo di “doctor unitatis”.
Ieri, a Sant’Ireneo di Lione è stato conferito, con decreto di Papa Francesco approvato dopo il parere della Congregazione delle cause dei santi, il titolo di dottore della Chiesa, facendolo diventare il primo martire nella storia a riceverlo. Inoltre, egli è stato definito doctor unitatis, in quanto è venuto dall’Oriente per esercitare il suo ministero episcopale in Occidente, diventando un ponte spirituale e teologico tra cristiani orientali e occidentali. Anche il nome Ireneo, che significa “pacifico” o “pacificatore”, esprime quella pace che viene da Dio e che riconcilia reintegrando nell’unità.
Come si legge su santiebeati.it, il santo nacque probabilmente in una famiglia cristiana d’origine greca negli anni Trenta del II secolo a Smirne, nell’odierna Turchia, dove divenne discepolo del vescovo e martire san Policarpo, venerato come discepolo dell’apostolo Giovanni e ultimo testimone dell’età apostolica. Giunto in Gallia, imparò le lingue locali per evangelizzare le popolazioni celtiche e germaniche e dopo qualche anno succedette alla sede episcopale di Lione a san Potino. Qui morì martire nel 202 o 203.
Il Martirologio romano dice che sant’Ireneo «molto disputò al riguardo della tradizione apostolica e pubblicò una celebre opera contro le eresie a difesa della fede cattolica». In un periodo in cui stavano affermandosi lo gnosticismo, prima forma eretica in possesso di un solido impianto dottrinale, e il neoplatonismo, filosofia che presentava molto affine al cristianesimo, i cinque libri di Contro le eresie erano rivolti a difendere la dottrina e l’Esposizione della predicazione apostolica mirava a esporre con chiarezza le verità della fede, tanto da essere considerata il più antico catechismo cristiano.
Sant’Ireneo si aggiunge quindi al ristretto gruppo dei dottori della Chiesa, attualmente trentasette in tutto. Ecco gli altri nell’ordine delle proclamazioni, avvenute a partire dal 1298 (da Cathopedia): papa Gregorio I, san Girolamo, sant’Agostino d’Ippona doctor gratiae, sant’Ambrogio, san Basilio Magno, san Giovanni Crisostomo, san Gregorio di Nazianzo, san Tommaso d’Aquino doctor angelicus e doctor communis, sant’Atanasio il Grande, san Bonaventura da Bagnoregio doctor seraphicus, sant’Anselmo d’Aosta doctor magnificus, sant’Isidoro di Siviglia doctor egregius, san Pietro Crisologo, san Leone, san Pier Damiani, san Bernardo di Chiaravalle doctor mellifluus, sant’Ilario di Poitiers, sant’Alfonso Maria de’ Liguori doctor zelantissimus, san Francesco di Sales, san Cirillo di Alessandria doctor incarnationis, san Cirillo di Gerusalemme, san Giovanni Damasceno, san Beda il Venerabile, sant’Efrem il Siro, san Pietro Canisio, san Giovanni della Croce doctor mysticus, san Roberto Bellarmino, sant’Alberto Magno doctor universalis, sant’Antonio di Padova doctor evangelicus, san Lorenzo da Brindisi doctor apostolicus, santa Caterina da Siena, santa Teresa di Gesù o d’Ávila, santa Teresa di Lisieux doctor amoris, san Giovanni d’Avila, sant’Ildegarda di Bingen, san Gregorio di Narek.
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