22 maggio Festa di Santa Rita, Testimone di Pace e Perdono
22 maggio Festa di Santa Rita, Testimone di Pace e Perdono
Margherita Lotti, conosciuta come Rita, nacque a Roccaporena, vicino a Cascia, intorno al 1381. Figlia di Amata e Antonio, i suoi genitori erano pacieri, mediatori di pace in un contesto di conflitti tra guelfi e ghibellini. Questa eredità di pace influenzò profondamente la vita di Rita, che si distinse per il suo impegno nel promuovere la riconciliazione in un’epoca segnata dalla vendetta.
Sposata con Paolo Mancini, un ghibellino con un passato violento, Rita cercò di mitigare il suo carattere e costruire una vita serena, arricchita dalla nascita di due figli. Tuttavia, la tranquillità fu interrotta dalla morte di Paolo, ucciso in un atto di vendetta. Rita, contrariamente alla tradizione, perdonò gli assassini e implorò la sua famiglia di fare lo stesso, ma senza successo. La vendetta continuò a imperversare, e i suoi figli morirono poco dopo di malattia, lasciando Rita nel profondo dolore.
Forte della sua fede e delle parole di Cristo, Rita decise di entrare in monastero, dove continuò a vivere secondo i principi di pace e perdono. La sua vita fu segnata da eventi miracolosi, come la fioritura di una rosa in inverno, che interpretò come un segno divino riguardo al destino della sua famiglia.
Rita morì nel 1457, il 22 maggio, giorno che è diventato la sua festa liturgica. La sua figura è ricordata come quella di una santa paciera, un simbolo di perdono e di ricerca della pace in un mondo spesso lacerato da conflitti e violenza. La sua eredità continua a ispirare, richiamando l’importanza della pace in tempi di crisi.
Santa, dunque. Una santa paciera, è così che mi piace soprattutto ricordarla. Pur essendo stata toccata dalla violenza, infatti, ha continuato a opporsi ad essa, a praticare il perdono perseguendo la pace, quell’indispensabile pace così difettosa nel nostro tempo di conflitti ardenti, di corse al riarmo, di città rase al suolo, di diritti violati, di morti, innumerevoli morti. (questo è quello che ho ripreso dall’articolo per dare più enfasi al pensiero).
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