Le due scimmie di Bruegel e le catene del facile benessere

Il pittore olandese ci ricorda che è facile barattare il benessere di un momento con una schiavitù di lunga durata.

In un dipinto di Bruguel il Vecchio, due scimmie sono incatenate all’interno di un’arcata della fortezza di pietra che domina il porto di Anversa. Siamo alla metà del Cinquecento, quando la città si stava facendo ricca con i commerci. Queste scimmie, arrivate da luoghi esotici, nonostante il limitato movimento sono felici di gustarsi delle noci, i cui gusci attirano la nostra attenzione. Suor Gloria Riva su Avvenire spiega il significato di questa immagine, un contrasto tra la luminosità del porto e la sua promessa di prosperità e le catene che costringono in un posto angusto.

“Per quanto non tutti gli studiosi siano d’accordo, i più attribuiscono a questi gusci il compito di rimandare a un proverbio fiammingo: andar dal giudice per una nocciola. Ovvero, perdere molto in dignità e libertà per un nonnulla. Se pensiamo poi che la scimmia in primo piano, rivolta verso di noi, è la copia esatta di un altro primate presente nel dipinto noto come la Madonna della scimmia di Albrecht Dürer […], potremmo anche scorgere nelle noci un rimando alla fede cristiana e in particolare alla Trinità. Legno, gheriglio e mallo, infatti, rimandano all’Incarnazione del Figlio di Dio che attraverso la croce (il guscio) ci ha donato il frutto della vita divina. Allora il proverbio potrebbe essere inteso come un buttare a mare la propria fede per un profitto economico che resta temporaneo. In realtà, la prelibata leccornia costa alle due scimmie una persistente prigionia e la gioia di un momento è pagata con catene permanenti.”

Non si sa se questo è ciò che aveva immaginato Bruegel, ma comunque ci costringe a pensare su un eterno aspetto dell’umanità: la libertà e il benessere dell’anima vanno difese, seppur con fatica, nei confronti del piacere immediato e della promessa di ricchezza.

“Forse siamo anche noi come le scimmie di Bruegel, facili a barattare il benessere di un momento con una schiavitù di lunga durata. Il giorno in cui dovesse diventare rischioso quel luogo ove sono confinate e scappare si rivelerà impossibile, allora le scimmie si renderanno amaramente conto dell’errore.”