Dal 1° agosto 2018, per essere qualificato come “scuola antibullismo” un istituto scolastico deve rispettare una serie di regole. Eccole.
Dal 1° agosto 2018, per essere qualificato come “scuola antibullismo” un istituto scolastico deve rispettare una serie di regole. Eccole.
Dal 1° agosto 2018, per essere qualificato come “scuola antibullismo” un istituto scolastico deve rispettare la Prassi di Riferimento UNI 42/2018, il primo documento normativo a livello internazionale pensato per contrastare il crescente fenomeno del bullismo. La sua funzione è quella di definire le regole per gestire in maniera corretta l’azione del personale scolastico e l’organizzazione dei servizi, sia per orientare le scelte delle famiglie, sia per affrontare al meglio eventuali cause civili e penali. La rivista Docete della FIDAE- Federazione Istituti di Attività Educative riassume le regole antibullismo che una scuola deve adottare per ottenere la qualifica:
1) definizione e divulgazione di una politica antibullismo, con la chiara assunzione degli impegni assunti verso l’utenza in ordine alla prevenzione e al contrasto del bullismo;
2) predisposizione di un piano della vigilanza all’interno degli ambienti della scuola e nei luoghi esterni fruiti (come durante le gite scolastiche), in grado di garantire la costante e corretta vigilanza sui minori;
3) predisposizione e aggiornamento annuale di un documento di valutazione dei rischi di bullismo, che tenga conto delle specificità e del particolare contesto in cui opera ciascuna scuola;
4) definizione di un piano annuale antibullismo coerente con i risultati della valutazione dei rischi e diretto a promuovere sia la prevenzione che il contrasto dei fenomeni di bullismo;
5) comunicazione all’utenza e a tutte le altre parti interessate delle azioni adottate per garantire la prevenzione e il contrasto del bullismo;
6) definizione di un sistema sanzionatorio antibullismo, che preveda adeguate regole di comportamento e relative sanzioni verso gli alunni che commettano atti di bullismo e di cyberbullismo;
7) definizione di una procedura per l’individuazione e la gestione delle criticità relative al bullismo, diretta a consentire a tutti gli interessati una segnalazione su fatti di bullismo e cyberbullismo, anche in forma riservata;
8) nomina di una Commissione Antibullismo rappresentativa di tutte le parti interessate, alunni e genitori compresi, con il compito di verificare l’effettivo rispetto, da parte della scuola, delle misure antibullismo definite nel rispetto della legge e della Prassi;
9) adozione ogni anno scolastico di un piano di formazione antibullismo, diretto a garantire la formazione, l’aggiornamento, il coinvolgimento e la sensibilizzazione di tutte le componenti in materia di bullismo e cyberbullismo;
10) svolgimento periodico di audit antibullismo, sia in forma programmata che a sorpresa, in modo tale da individuare eventuali situazioni critiche e verificare sul campo la corretta applicazione delle procedure antibullismo definite dalla scuola.
La Prassi di Riferimento, quindi, costituirà un riferimento prezioso per le scuole. Più verrà messa in pratica, più si diffonderà la cultura e la prassi antibullismo, promosse in modo condiviso da parte di personale direttivo, docenti, alunni e famiglie, nella consapevolezza che le grandi sfide sociali richiedono collaborazione e strumenti adeguati.
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