Settimana sociale: le quattro piste di conversione per un’ecologia integrale

Mons. Santoro ha indicato le strade per rendere concrete le parole sull’urgente cambiamento sociale e ambientale.

Le parole e le riflessioni sull’urgente cambiamento sociale e ambientale devono farsi concrete ed essere trasformate in un cantiere permanente. Mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, esorta così la Chiesa nel suo intervento finale alla quarantanovesima Settimana sociale dei cattolici italiani, conclusasi ieri nella città pugliese. Partendo dal presupposto che dobbiamo essere anche noi il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo, ha indicato quattro piste di conversione e generatività per i singoli e le comunità.

La prima è la costruzione di comunità energetiche, ovvero di gruppi di parrocchie, fedeli, comunità o enti che diventano produttori, tramite fonti rinnovabili, dell’energia che consumano, azzerando i costi in bolletta, creando reddito con la vendita in rete le eccedenze e rafforzando i legami comunitari (se tutte le 25.610 parrocchie italiane ne costituissero una producendo il massimo possibile di duecento chilowatt, il contributo sarebbe di circa cinque gigawatt all’anno di energia pulita sui sette necessari per raggiungere l’obiettivo di emissioni zero nel 2050).

La seconda via è quella della finanza responsabile, che porta a scegliere di gestire il proprio risparmio investendo in aziende capaci di coniugare valore economico, dignità del lavoro e sostenibilità ambientale. La terza pista d’impegno è quella del consumo responsabile, perché le nostre piccole scelte quotidiane possono portare al cambiamento, ad esempio optando per prodotti di imprese libere dallo sfruttamento del lavoro e con elevati standard sociali e ambientali (anche in servizi come le mense scolastiche). La quarta è la proposta contenuto nel Manifesto dell’alleanza proposto dai giovani, sette punti per un’unione tra forze diverse di buona volontà in cammino verso il bene comune.

Leggi qui il Manifesto dell’alleanza proposto dai giovani

Infine, mons. Filippo Santoro ha chiesto che le parrocchie e le diocesi prendano l’impegno di:
– promuovere la nascita di cooperative di comunità, cooperative di consumo, comunità energetiche e gruppi di acquisto solidale (GAS);
– studiare, capire e valorizzare la vocazione del proprio territorio;
– valorizzare le aree interne anche attraverso la pastorale rurale;
– essere audaci nel rivedere l’impostazione della formazione verso i giovani e non aver paura di proporre nelle catechesi l’amore e la cura della casa comune;
– provvedere a che vi sia nelle diocesi e nelle parrocchie un referente competente per la pastorale sociale, del lavoro e dell’ecologia integrale;
– adoperarsi per la valorizzazione del ruolo della donna nella Chiesa e nella vita pubblica sostenendo misure per il tempo di cura della famiglia;
– favorire e partecipare ai gruppi di cittadinanza attiva che nascono dai problemi del territorio.