Periodicamente in tempo di Quaresima circola sul web il suo finto invito a non dare importanza all’astinenza dalle carni.
Periodicamente in tempo di Quaresima circola sul web il suo finto invito a non dare importanza all’astinenza dalle carni.
I social network sono spesso fonte di disinformazione, visto che tutti possono pubblicare più o meno tutto. In questi giorni, è ritornato a girare un messaggio quaresimale attribuito a Papa Francesco che afferma: «Mangiate quello che volete a Pasqua. Il sacrificio non è nello stomaco, ma nel cuore». Insomma, la pratica del digiuno sarebbe da mettere da parte: «Un buon arrosto o uno stufato di carne non ti renderà una persona cattiva, come nemmeno un filetto di pesce ti renderà santo. Meglio cercare di avere una relazione più profonda con Dio attraverso un trattamento migliore con il prossimo». Queste parole suonano strane e, infatti, il pontefice non le ha mai pronunciate.
Un altro falso messaggio riguarda questo precetto quaresimale. «Al posto del digiuno di carne in Quaresima, Papa Francesco propone quindici semplici atti di carità»: saluta sempre e ovunque; ringrazia anche se non dovresti; ricorda agli altri quanto li ami; saluta con gioia le persone che vedi tutti i giorni; ascolta la storia dell’altro senza pregiudizi e con amore; fermati per aiutare chi ha bisogno di te; rallegra qualcuno; celebra le qualità o i successi di un altro; seleziona ciò che non usi e regalalo a chi ne ha bisogno; aiuta quando serve far riposare un altro; correggi con amore, non tacere per paura; abbi piccole accortezze verso chi ti sta vicino; pulisci quello che usi in casa; aiuta gli altri a superare gli ostacoli; chiama i tuoi genitori se hai la fortuna di averli. Queste buone azioni possono anche essere state prese da discorsi fatti dal pontefice, ma sicuramente non sono alternative all’astinenza dalle carni.
Il testo continua esortando: digiuna dalle parole offensive e usa parole gentili; digiuna dal malcontento e riempiti di gratitudine; digiuna dalla rabbia e riempiti di mansuetudine e pazienza; digiuna dal pessimismo e riempiti di speranza e ottimismo; digiuna dalle preoccupazioni e riempiti di fiducia in Dio; digiuna dalle lamentele e riempiti di cose semplici della vita; digiuna dalle pressioni e riempiti di preghiera; digiuna dalla tristezza e dall’amarezza e riempi il tuo cuore di gioia; digiuna dall’egoismo e riempiti di compassione per gli altri; digiuna dalla mancanza di perdono e riempiti di atteggiamenti di riconciliazione; digiuna di parole e riempiti di silenzio e ascolto degli altri.
Questo finto messaggio è da anni che su internet viene diffuso in tempo di Quaresima, in varie lingue e sovente sgrammaticato. Lo si trova postato anche su pagine social legate ad ambienti cristiani e diversi credenti lo commentano con parole di apprezzamento, mostrando una certa confusione. Se da un lato propone pratiche condivisibili, dall’altro va contro il Codice di diritto canonico, che stabilisce: «Si osservi l’astinenza dalle carni o da altro cibo […] in tutti e singoli i venerdì dell’anno, eccetto che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità; l’astinenza e il digiuno, invece, il mercoledì delle Ceneri e il venerdì della Passione e Morte del Signore Nostro Gesù Cristo» (can. 1251).
Su Avvenire si è provato a dare una spiegazione del perché periodicamente queste parole, ma anche altre, vengano messe in bocca a Papa Francesco. Esse sono un modo paradossale per mostrare che «questo pontefice è così vicino alla gente da rendere credibile che possa considerare superate abitudini che molti non seguono più», anche se lui invita costantemente a non seguire le mode. Oppure, fake news come queste sono per i suoi detrattori un pretesto «per attribuire a Bergoglio la volontà di scardinare la tradizione della Chiesa». In ogni caso, è bene affidarsi a fonti fidate e non credere a qualsiasi cosa si legga.
Luca Frildini
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