Lo spot arabo che parla di fratellanza tra cristiani e musulmani

Durante il Ramadan, la compagnia telefonica kuwaitiana Zain si pubblicizza in tv con una storia di amicizia interreligiosa.

Il video di una canzone in arabo apparso a inizio maggio racconta la storia di due bambine, una musulmana e una cristiana. Nate una accanto all’altra in ospedale, crescono in amicizia. Ma arriva il momento in cui devono affrontare la violenza di chi le vuole divise, perché «non bisogna essere amici delle altre religioni». Ognuna di loro sente «pugnalate alla schiena» e ha «il cuore che sanguina» quando viene colpito il luogo di culto dell’altra. Da adulte, esprimono una condanna ferma per chi imprigiona l’innocente, distorce la verità, tradisce la propria religione alzando la mano contro i figli dell’altra. Cantando insieme a un coro cristiano e uno di sufi musulmani, elevano il loro messaggio: «quando ti trovi a un bivio, segui il tuo cuore e lasciati guidare da Dio sulla strada che porta all’unità».

Come riportato da Mondo e Missione, questo video, che è una pubblicità, sta passando nelle televisioni di Kuwait, Bahrain, Iraq, Giordania, Libano, Marocco, Arabia Saudita, Sudan e Sud Sudan grazie alla compagnia telefonica kuwaitiana Zain, che in questi paesi ha 50 milioni di clienti. E non in un momento qualunque, ma durante il Ramadan, il mese sacro dell’islam, che per il mondo musulmano è la stagione televisiva per eccellenza, come da noi il Natale. Di conseguenza, le grandi aziende creano spot ad hoc, legando la propria attività a messaggi particolari.

Negli ultimi anni, è capitato spesso che queste pubblicità parlassero di temi come la tragedia della guerra in Siria, la lotta al radicalismo fondamentalista o le sofferenze dei migranti. In questo caso, Zain ha voluto rilanciare l’invito alla pace e alla solidarietà, alla fratellanza tra cristiani e musulmani, probabilmente anche sulla scia della dichiarazione comune sulla fratellanza umana firmata tre mesi fa ad Abu Dhabi da papa Francesco e dall’imam di al Azhar al Tayyeb. Anche questo aiuta.