Suor Mary Kenneth compì studi innovativi in un settore di uomini prima del boom dei computer negli anni ’70 e ’80.
Suor Mary Kenneth compì studi innovativi in un settore di uomini prima del boom dei computer negli anni ’70 e ’80.
Mary Kenneth Keller è stata nel 1958 la prima donna a essere ammessa al futuristico laboratorio di informatica della statunitense Università di Darmouth, quando per statuto nel centro erano permessi soltanto uomini, e nel 1964 la prima persona a ottenere un dottorato in informatica negli Stati Uniti, dall’Università di Wisconsin-Madison. Considerando quegli anni pioneristici nel settore dei computer, la storia di questa donna è già di per sé straordinaria, ma lo è ancora di più se si considera che era una suora.
Nata nel 1913, racconta Avvenire, dopo aver frequentato le scuole delle Suore della Carità della Beata Vergine Maria iniziò a diciannove anni il noviziato nella congregazione. Riconosciuta la sua propensione agli studi, fu messa a insegnare e, dopo la professione dei voti perpetui nel 1940, le fu permesso di laurearsi in matematica all’Università DePaul di Chicago, cosa decisamente inusuale all’epoca. All’ateneo fece l’incontro che le cambiò la vita, quello con un computer: «Andai a vederne uno e non tornai più indietro», ricordava da anziana. Addirittura, a cinquant’anni ottenne il dottorato in informatica.
Il prestigioso titolo accademico fu ottenuto grazie a iniziative innovative, come l’introduzione a scuola di un computer prototipo, realizzato da un’azienda di Minneapolis, pensato per l’apprendimento dell’informatica. Poi andò a insegnare al Clarke College di Dubuque, dove creò il dipartimento d’informatica che diresse per quasi vent’anni. I suoi studenti la vedevano silenziosa e austera, ma generosa nell’insegnamento e nell’occasione di spirito. Lei li spronava a interessarsi ai computer, perché, diceva con lungimiranza, «non ci sono abbastanza persone in grado di usarne uno e presto sarà un’emergenza». Fino alla morte avvenuta nel 1985, il carisma pedagogico della sua congregazione non l’abbandonò mai.
Uno dei meriti più importanti di suor Mary Kenneth è stato il contributo allo sviluppo di un potente linguaggio informatico, il Basic, che tra gli anni Settanta e Ottanta avrebbe permesso il boom dei personal computer. La sua autorevolezza nella materia si consolidò talmente tanto che lavorò per aziende, amministrazioni pubbliche, ospedali, usando i proventi per potenziare il dipartimento che dirigeva. Nella sua vita il computer, ha scritto la religiosa, la aiutò a esercitare due virtù: l’umiltà, perché gli sbagli non sono della macchina ma del programmatore, e la pazienza, nelle infinite operazioni di correzione degli errori nel codice informatico.
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