La strada verso la neutralità carbonica passa per un pentimento ecologico

In Corea del Sud la Chiesa si sta impegnando per raggiungere lo stato di “zero emissioni nette” di diocesi, parrocchie e comunità.

Anche la Chiesa cattolica della Corea del Sud sta progettando il suo futuro per dare il proprio contributo all’umanità nell’affrontare la crisi climatica globale. In una giornata di studio organizzata dalla Commissione per l’ambiente e l’ecologia della locale Conferenza episcopale, ospitata dalla diocesi cattolica di Incheon, ha affrontato il tema della neutralità carbonica, ovvero la condizione in cui ci sia equilibrio tra le emissioni di anidride carbonica di origine antropica e la loro rimozione dall’atmosfera.

Come riporta l’Agenzia Fides, nel convegno si è detto che per raggiungere lo stato di “zero emissioni nette” tutte le diocesi e le parrocchie devono intraprendere un percorso concreto e condiviso fatto di buone pratiche. Interessante è quello di cui ha parlato il gesuita padre Cho Hyeon-cheo, professore all’Università di Sogang. Il cambiamento climatico va considerato come frutto dall’avidità umana e di uno stile di vita sbagliato basato sull’onnipotenza della scienza e della tecnologia, come afferma la Laudato si’ di Papa Francesco. Per questo, è necessario una sorta di pentimento ecologico, dal quale partire per ripensare e passare a una società più giusta e rispettosa del Creato.

In Corea del Sud, particolare attenzione è rivolta verso l’energia eolica, in particolare nei contesti vicini al mare. Il prof. Kim Dong-joo, specialista delle energie rinnovabili, pensa che le comunità cattoliche locali possano convertirsi dal punto di vista energetico e raggiungere la neutralità carbonica attraverso questo tipo di produzione di energia pulita. In questo Paese, le emissioni pro capite di anidride carbonica sono tra le più alte dell’Asia, con il carbone che rappresenta il 40% del mix energetico nazionale e le rinnovabili che raggiungono una quota inferiore al 6%. Il governo sta portando avanti una grande piano di investimenti su vari fronti legati al taglio delle emissioni, ma, come ovunque nel mondo, ognuno deve fare la sua parte.