Gli stranieri in Italia sono più di uno ogni dieci abitanti

Una nuova ricerca mette in luce la dimensione dell’immigrazione e del processo di integrazione tra scuola e lavoro.

In Italia, al 1° gennaio 2019 gli stranieri regolari e irregolari sono circa 6.222.000, ovvero più di uno ogni dieci abitanti italiani. Il 9%, pari a 562.000 persone, è privo di un valido titolo di soggiorno; la stima, difficile da definire ma attendibile, è il dato più in crescita (principalmente a causa dell’abolizione della protezione umanitaria legiferata dal Decreto Sicurezza), anche se ridimensionato rispetto agli anni precedenti. Questi numeri, riportati da Nigrizia, emergono dal 25° rapporto della Fondazione ISMU – Iniziative e Studi sulla Multietnicità.

Secondo i dati ministeriali, gli sbarchi via mare sono in diminuzione, ma le richieste di asilo aumentano. Infatti, i canali d’accesso sono anche altri rispetto a quelli messi sotto i riflettori, come ad esempio quello via terra attraverso la rotta balcanica: a metà 2019 sarebbero state 898 le persone intercettate al confine con la Slovenia, più del doppio rispetto all’anno scorso. Inoltre, secondo il regolamento di Dublino, gli immigrati che sono arrivati in Italia e, da irregolari, si sono traferiti in un’altra Nazione europea devono tornare nel nostro Stato in quanto primo Paese d’accesso.

Nonostante le zone d’ombra, la realtà degli stranieri in Italia è sempre più stanziale e procede con un’integrazione silenziosa e positiva. Per l’ISMU, la popolazione immigrata è sempre più strutturale nel mercato del lavoro e del sistema produttivo italiano, tanto da rappresentare il 10% della popolazione in età attiva e il 10,6% di quella occupata. Nonostante occupino posizioni lavorative per lo più povere e subordinate, il loro tasso di attività, sia per gli uomini che per le donne, è più elevato rispetto a quello degli italiani: 71,2% contro il 65%. Questo fenomeno dimostra un modello di integrazione miope, non riconoscendo le loro reali competenze che potrebbero essere un vantaggio per tutti.

Poi, gli alunni e le alunne senza cittadinanza italiana sono oggi 842.000, il 9,7% delle persone iscritte a scuole di diverso ordine e grado. Nel 6% degli istituti scolastici arrivano a coprire il 30% degli studenti. La maggior parte di questa cosiddetta seconda generazione è nata in Italia: il numero è triplicato negli ultimi dieci anni.