Una suora birmana è tra le cento donne dell’anno della Bbc

Ann Rose Nu Tawng, che si era inginocchiata davanti alla polizia durante le proteste, è a fianco del Nobel Malala Yousafzai.

Nella lista delle cento donne del 2021 stilata dalla Bbc, la televisione pubblica del Regno Unito, è presente la suora cattolica che a marzo si era inginocchiata di fronte alle forze di polizia birmane in tenuta antisommossa, che stavano attaccando i civili mentre questi protestavano per la loro libertà e i diritti umani. Ann Rose Nu Tawng, missionaria di San Francesco Saverio, è stata nominata al fianco di donne che stanno cercando di contribuire al miglioramento della nostra società, come Malala Yousafzai, la più giovane vincitrice del premio Nobel per la pace, e Fiamē Naomi Mata’afa, la prima donna a essere eletta primo ministro delle Samoa.

Nell’elenco di quest’anno colpisce la presenza fortemente voluta di cinquanta donne afghane, alcune delle quali compaiono sotto pseudonimo e senza foto per la propria sicurezza. Infatti, la vita di attiviste, giornaliste, artiste, insegnanti, scienziate, imprenditrici, professioniste, sportive dopo il ritorno del regime dei talebani non è affatto sicura. Anche il paese di suor Ann Rose, il Myanmar, è in una situazione difficile. Ancora una volta è governato, dopo il colpo di stato di febbraio, da una giunta militare, che ha condannato al carcere Aung San Suu Kyi, la quale aveva vinto le elezioni democratiche, e che sta sopprimendo il dissenso bruciando case (e una chiesa, come riporta l’Agenzia Fides) e arrestando dissidenti, anche se solo presunti.

Come si legge su Famiglia Cristiana, la missionaria proviene da una famiglia cattolica e appartiene a una minoranza etnica perseguitata, i kachin, che da anni cerca una propria autonomia dal regime centrale. Anche per questa sua condizione si è espressa con quel gesto forte in nome della libertà. La decisione di inginocchiarsi, ha dichiarato, nasce dal fatto di aver visto un paese felice e pacifico diventare un luogo di paura e sofferenza. Suor Ann Rose ha inoltre detto:

«Credo che Dio si sia servito di me, nel momento in cui mi sono inginocchiata di fronte ai militari. Mi ha dato forza lo Spirito Santo. Ho potuto farlo solo per la grazia di Dio. […] Credo che il dialogo e il perdono reciproco siano alla base di un paese felice e democratico. Mi affido a Dio perché ci guidi lui e perché illumini chi deve decidere. Io ho la speranza che un giorno avremo la pace e che la giustizia trionferà. Prego per i militari. E non solo io, ma anche le mie consorelle e tutta la chiesa del Myanmar: chiediamo la loro conversione. Anche se spesso si comportano in modo disumano e brutale, nutriamo la speranza che possano cambiare.»