Il sussidio della CEI per la Giornata del dialogo tra cattolici ed ebrei

In vista della trentaquattresima Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, che sarà celebrata il 17 gennaio 2023, l’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso ha preparato un sussidio dal titolo “Consolate, consolate il mio popolo (Is 40,1-11)”. Questo strumento è stato pensato per tutte le comunità cristiane (parrocchie, scuole, gruppi, associazioni, movimenti, istituti religiosi…), con l’obiettivo di avviare o sostenere processi di dialogo con le realtà ebraiche e di riscoperta delle radici ebraiche della fede cristiana.

Il documento, che contiene i messaggi della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo e del Consiglio dell’Assemblea rabbinica italiana, offre spunti di riflessione sul brano di Isaia scelto quest’anno per la riflessione, proponendo osservazioni di carattere introduttivo, un’interpretazione del testo e informazioni per l’uso liturgico. Esso fornisce lo schema di una celebrazione della Parola per il 17 gennaio o per un altro giorno nel quale come comunità si voglia pensare un momento di preghiera incentrato sul dialogo ebraico-cristiano. Questo modello non deve essere pensato come un momento di preghiera in comune tra ebrei e cristiani, perché è rivolto esclusivamente ai cristiani, e potrebbe avere anche un carattere ecumenico se si coinvolgono cristiani di confessioni differenti.

Poi, il sussidio propone intenzioni da utilizzare in occasione di incontri di preghiera nella giornata del 17 gennaio, nelle domeniche che precedono tale ricorrenza o in altri momenti dedicati a riflettere sulla relazione con il popolo ebraico. Infine, sono presenti dei testi che ricordano i testimoni del dialogo Agostino Bea, cardinale gesuita e professore di discipline bibliche, ed Elio Toaff, rabbino, e una sezione con materiali per proseguire il dialogo riguardanti il Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara, le sinagoghe italiane e la musica klezmer.

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