In un’area rurale, una missione di suore ha trasformato un ostello in un ente non profit che aiuta le ragazze a diplomarsi.
In un’area rurale, una missione di suore ha trasformato un ostello in un ente non profit che aiuta le ragazze a diplomarsi.
Sono anche venticinque i chilometri che un ragazzo che abita in un’area remota della Tanzania deve percorrere per andare a scuola. Il costo troppo alto dei trasporti, che si aggiunge a quello dei libri e delle uniformi, spinge sempre più le famiglie interrompere il percorso di studi dei propri figli. Come riporta l’Agenzia Fides, secondo i dati della Banca Mondiale il 30% della popolazione è analfabeta, percentuale che sale al 50-60% nelle zone rurali. Inoltre, meno di un terzo delle ragazze riesce a completare le scuole medie.
Dal 2005 a oggi, il governo tanzaniano ha compiuto passi importanti per incrementare i partecipanti all’istruzione secondaria con la costruzione di nuove scuole. Ma nelle aree rurali non sono ancora abbastanza e per i ragazzi e le ragazze delle famiglie più povere è complicato frequentare regolarmente i corsi scolastici. A questi problemi si aggiunge il fatto che gli esami per passare dalla scuola primaria alla scuola secondaria inferiore e da questa a quella secondaria superiore sono severi.
Particolarmente importante è quindi l’opportunità fornita da missionari come le suore di San Giuseppe di Chambery. Da alcuni anni, a Songea funzione il St. Joseph Chambery Center, che da ostello è diventato un ente non profit indipendente dalla congregazione religiosa, così da poter operare più facilmente con le scuole e le organizzazioni educative e sociali del Paese. La consigliera generale della Congregazione suor Marielena Aceti spiega:
«Nato come un ostello si è trasformato in una struttura che offre accoglienza e assistenza alle giovani vulnerabili provenienti da famiglie particolarmente povere. Le suore le aiutano a compiere i loro studi. Nel tempo, l’istituzione ha acquisito una grande credibilità sia a livello regionale sia a livello nazionale. Non è un caso che le autorità tanzaniane lo abbiano riconosciuto ufficialmente come opera caritativa.»
I risultati di questa operazione sono buoni: nel 2019 quattrodici ragazze si sono diplomate con risultati eccellenti, hanno ricevuto dei premi per i voti conseguiti e proseguiranno gli studi all’università. Così, esse potranno diventare delle professioniste in grado di dare il proprio contributo alla Tanzania e le loro comunità come medici, avvocatesse, infermiere, insegnanti.
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