Dalla croce Gesù vide tutta l’umanità

In un acquerello il pittore francese James Tissot ha ribaltato il consueto punto di vista sulla Crocifissione.

Solitamente, quando si guarda un dipinto con la scena della Crocifissione vediamo al centro, svettante, Gesù sulla croce affiancato dai due ladroni, mentre in basso sono disposte altre figure di cui parlano i Vangeli, in posizioni spesso similari: Maria con Giovanni e la Maddalena, le altre donne, il centurione, i soldati che si giocano la tunica. Questa iconografia si ripete con uno schema costante e riconoscibile. Su Vatican News, Maria Milvia Morciano ha proposto una rappresentazione diversa dal solito. In un acquerello, il pittore francese Jacques-Joseph Tissot, detto James (1836-1902), rovescia infatti il punto di vista: non è più quello nostro, rivolto a contemplare il Crocifisso e guardare ciò che sta attorno all’evento, ma è quello dello stesso Cristo, del quale scorgiamo solo i piedi inchiodati al legno nel margine inferiore dell’opera.

In un paesaggio che rappresenta quello tipico della Palestina, che l’artista conosceva molto bene in quanto, in seguito a una crisi mistica, ci aveva vissuto per una decina di anni alla ricerca delle tracce di Gesù, una folla di persone sta fissando Cristo. I loro volti sono perlopiù scettici, alcuni sarcastici e derisori. Vicine al sepolcro aperto ancora vuoto, due figure vestite di bianco sono le uniche con il capo scoperto: forse, sono gli angeli di cui parlano i Vangeli, che si manifesteranno alle donne la domenica mattina. Nei pressi del patibolo, alcuni soldati accovacciati a terra ridono, con le lance pronte a ferire. Invece, il centurione con l’elmo e il mantello rosso se ne sta ben piantato con un’espressione sul viso diversa: è serio, a metà tra la resa e la riconciliazione. È colui di cui parlano gli evangelisti Marco, Matteo e Luca e che, appena dopo la morte del Signore, esclamerà: «Davvero quest’uomo era il Figlio di Dio».

Andando sotto la Croce, possiamo sovrapporre il nostro sguardo con quello di Gesù quando inclinava la testa verso il basso. Egli poteva vedere i suoi piedi insanguinati e la disperazione della Maddalena. Dietro, Giovanni e due donne esprimono la loro sofferenza, mentre la Vergine Maria si mette una mano sul cuore per fermare il dolore provocato dalla vista, con occhi esausti, del supplizio del Figlio. Prima che si dedicasse a realizzare molte opere tratte dalla Bibbia e dalla vita di Cristo, Tissot dipingeva spesso le donne francesi rendendole attraenti, eleganti, sofisticate. Egli celebrava, tramite lunghe ciglia, acconciature raffinate e abiti alla moda, l’effimero borghese della Belle Époque. In questo acquerello, invece, propone lo strazio di una madre spettatrice della morte del proprio figlio e il tormento di un figlio costretto a guardare la disperazione della propria madre.