Turchia, continuano le profanazioni di cimiteri cristiani, ebrei e yazidi

Il clima di odio verso i non musulmani ha portato alla devastazione di tombe e addirittura allo spargimento di ossa dei sepolti.

Quest’estate in Turchia i defunti appartenenti a minoranze religiose stanno subendo violazioni irrispettose. Infatti, ci sono stati diversi attacchi contro cimiteri cristiani, ebrei e yazidi, in un clima di odio confessionale verso i non musulmani. Come riporta Asia News, un episodio del genere si è verificato nella festa dei santi Pietro e Paolo del 29 giugno in un camposanto del paese di Yemişli, nel sud-est del Paese, dove nel recente passato si sono verificati altri episodi di intolleranza. I fedeli, che sono assiri, caldei e siriaci, come da tradizione in occasione della festività sono andati a pregare e compiere riti votivi tra i sepolcri degli antenati, ma si sono trovati davanti alla devastazione di tombe anche millenarie, con addirittura il macabro spargimento delle ossa dei sepolti e il lancio di oggetti sacri all’esterno.

Nel sobborgo di Haskoy a Istanbul, la locale comunità ebraica ha denunciato la profanazione di ottantuno tombe, in un attacco mirato a esumare le bare dal terreno. Secondo alcuni testimoni, tra i vandali ci sarebbero stati anche dei minorenni. Ci sono stati alcuni fermi da parte della polizia, ma in pochi credono che sarà portata avanti una vera inchiesta per far luce sulla vicenda. Sul giornale Jewish News Syndicate, che ha sollevato l’accaduto, si legge che questi assalti mirati hanno motivazioni di natura razzista e religiosa e hanno l’obiettivo di marginalizzare chi non fa parte dell’ideologia turca e islamica, fomentata dal nazionalismo del presidente Erdogan.

Un altro caso riguarda gli yazidi, la cui fede è considerata dall’islam una setta eretica da punire e riconvertire, cosa realmente fatta dal violento Stato islamico in Iraq. Siccome i loro morti sono tradizionalmente seppelliti con la schiena rivolta al sorgere del sole, gli assalitori di un loro cimitero hanno esumato le salme per posizionarle in direzione della Mecca secondo la regola musulmana. Davanti ad azioni come questa non si può che inorridire, ma, fino a che la politica continuerà ad alimentare il sentimento di odio verso le altre religioni nella parte più radicale della società turca, la cronaca di questo tipo non potrà che continuare.