Dieci raccomandazioni per affrontare le sfide migratorie

L’Unione Internazionale delle Superiore Generali le ha proposte con l’obiettivo di costruire un mondo più giusto e sostenibile.

Dieci raccomandazioni per affrontare le sfide legate ai fenomeni migratori, con particolare attenzione alle esigenze di migranti e rifugiati, sono state proposte dall’Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG), l’organizzazione che conta oltre millenovecento membri da congregazioni femminili cattoliche in novantasette Paesi in rappresentanza di più di seicentomila suore nel mondo.

Contenute in un documento frutto del secondo ciclo di appuntamenti Sister-led dialogue on migration, organizzato all’interno dell’iniziativa Sisters Advocating Globally in collaborazione con il Global Solidarity Fund, esse sono destinate ai partner e agli alleati della UISG, ai governi nazionali e agli organi intergovernativi, alle organizzazioni per lo sviluppo internazionale e della società civile e a tutte le persone di buona volontà impegnate per costruire un mondo più giusto e sostenibile. Ecco le dieci raccomandazioni, suddivise per obiettivi:

– Costruire capacità
1) Sostenere chi si sposta dentro ed oltre i confini internazionali attraverso educazione linguistica, formazione di nuove competenze e progetti di sviluppo che possano migliorare la resilienza alle sfide della migrazione.
2) Sostenere le persone in transito fornendo informazioni accurate e tempestive, in particolare sui pericoli del viaggio verso l’Europa, al fine di contrastare la disinformazione dilagante.

– Costruire ponti
3) Promuovere l’integrazione di migranti e rifugiati favorendo un senso di sicurezza e appartenenza, in particolare attraverso l’azione comunitaria affettiva e relazionale.
4) Coinvolgere le comunità di immigranti e quelle ospitanti in attività interculturali condivise, che possano contribuire a colmare le differenze sociali e culturali.

– Costruire nuove narrazioni
5) Sfruttare il potenziale informativo ed educativo delle piattaforme mediatiche per aumentare la consapevolezza politica sulle realtà dell’immigrazione.
6) Sostenere un cambiamento linguistico che si sposti dai discorsi di paura, minaccia, emergenza e guerra verso conversazioni orientate su inclusione, integrazione, sviluppo e arricchimento reciproco.
7) In particolare, esemplificare e promuovere un cambiamento nelle narrazioni mediatiche creando spazio per le persone con esperienze vissute di migrazione e dando voce non solo alle loro preoccupazioni, ma anche alle soluzioni proposte.
8) Stabilire alleanze tra agenzie umanitarie, istituzioni religiose e organizzazioni mediatiche per resistere insieme alla propaganda anti-migranti e sviluppare una visione condivisa per superare gli ostacoli legislativi.

– Costruire nuove realtà
9) Collaborare con i governi dei Paesi di transito non-europei nell’adozione e nell’implementazione di misure etiche per rispettare la dignità di ogni persona ed arginare la tratta e gli abusi.
10) Fare pressione sui governi dell’Unione Europea affinché istituiscano leggi che riflettano i valori etici e la visione umanitaria dell’UE, consentendo accesso equo, paritario e legale a tutti i migranti, indipendentemente dal motivo dell’immigrazione.