L’utilizzo di immagini create con l’intelligenza artificiale in un contesto pastorale

Tre motivi pro e tre motivi contro, sia etici sia pratici, alla scelta di usare l’AI nella propria comunicazione visiva.

Le immagini create interamente dalle intelligenze artificiali (AI) sono ormai entrate a far parte della vita di molte persone. Con un semplice comando testuale, le AI permettono di illustrare concetti o atmosfere senza dover cercare la foto o l’illustrazione giusta. Nel settore degli artisti e dei creatori questa tecnologia sta creando una certa resistenza. In generale, essa pone dei quesiti in merito al suo corretto utilizzo. Anche in ambito ecclesiale e pastorale è utile domandarsi se sia lecito e raccomandabile usarla, sia da un punto di vista pratico che etico. Non c’è una risposta univoca, perché la scelta dipende, ad esempio, dalle proprie intenzioni o dalla valutazione della sensibilità delle persone a cui queste immagini saranno destinate.

In questo tutorial, l’Associazione WebCattolici Italiani illustra tre motivi per non usare le immagini create dall’AI in contesti pastorali e tre motivi per utilizzarle. Da un lato, c’è da considerare che lo strumento è inflazionato e a volte fuorviante; le AI sfruttano il lavoro degli artisti togliendo loro lavoro; queste tecnologie possono mancare di autenticità spirituale. Dall’altro, si deve tenere conto che, se usate bene, le immagini generate dalle AI possono aiutare a rendere efficace la propria comunicazione; con po’ di formazione, tutti possono realizzare contenuti d’impatto; c’è la possibilità di associare il messaggio cristiano a nuovi stili iconografici.