Il Vaticano ha aderito alla Convenzione sui cambiamenti climatici

La Santa Sede ha depositato all’ONU i documenti per l’accesso in vista dell’adesione all’Accordo di Parigi sul clima.

Lo stato della Città del Vaticano ha aderito ufficialmente alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Lo ha affermato la Santa Sede in un comunicato, dove ha reso noto che mercoledì scorso mons. Gabriele Giordano Caccia, osservatore permanente presso l’ONU, ha provveduto a depositare presso il segretariato generale dell’ONU i documenti necessari. Più avanti (per questioni formali), saranno espletate anche le procedure per l’accesso all’Accordo di Parigi sul clima.

Questo accordo globale, uno strumento giuridicamente vincolante per i Paesi firmatari, ha come obiettivo la limitazione della crescita della temperatura media globale entro i due gradi rispetto al periodo preindustriale, puntando a un aumento del riscaldamento di massimo un grado e mezzo. Il patto, al quale ha aderito la maggior parte delle nazioni, intende anche orientare i flussi finanziari, sia pubblici che privati, per uno sviluppo a basse emissioni di gas serra e un miglioramento delle capacità di adattamento ai cambiamenti climatici.

La Santa Sede, in nome e per conto della Città del Vaticano, intende così «contribuire e dare il proprio sostegno morale agli sforzi di tutti gli Stati per cooperare, in conformità con le loro responsabilità e rispettive capacità, comuni ma differenziate, in una risposta efficace e adeguata alle sfide poste dal cambiamento climatico per la nostra umanità e per la nostra casa comune». Infatti, questa prova che l’essere umano si trova ad affrontare non è solo di rilevanza ambientale, ma anche etica, sociale, economica e politica. Come ha detto Papa Francesco, è necessario dunque un impegno collettivo e solidale per promuovere il dialogo e una cultura della cura che metta al centro la dignità umana e il bene comune.